La mattina del 21 aprile 1945, Ermenegildo Bugni, nome di battaglia “Arno”, entrò insieme a Sergio Soglia, nome di battaglia “Ciro”, nella caserma Borgolocchi di via Orfeo. Era una delle caserme della Guardia Nazionale Repubblicana. I fascisti, così come i nazisti, erano scappati in piena notte. Alle prime luci dell’alba, proprio mentre le avanguardie dell’esercito polacco entravano da porta Maggiore e quelle dei gruppi di combattimento italiani da porta Santo Stefano, i partigiani bolognesi occuparono molti edifici importanti.
A giovani Ciro e Arno toccò la caserma Borgolocchi. Entrarono dall’omonima via e trovarono una sala piena di strumenti di tortura.
Da quel giorno, il partigiano Arno non era più tornato nella caserma di via Orfeo. Lo abbiamo accompagnato noi molti anni dopo, quando la caserma, ormai abbandonata dall’esercito, è stata occupata dal collettivo LàBas.
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