Il nuovo Isee “più giusto” sta ingolfando i caf

L’indagine sui patrimoni, utile per la definizione di tariffe e l’accesso ai servizi, è più approfondita e sta creando parecchi problemi ai cittadini come racconta Querzà di Teorema

Radio Città del Capo - Il nuovo Isee “più giusto” sta ingolfando i caf

Bologna, 10 mar. – Il nuovo Isee, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, è entrato in vigore il primo di gennaio del 2015 e sta creando non pochi problemi ai centri di assistenza fiscale e ai cittadini che vi si rivolgono. Secondo Mirco Querzà, presidente di Teorema, la società di servizi fiscali della Cgil Bologna, lo slogan con cui è stato presentato, “Semplicemente più giusto”, non è veritiero: “Sul semplicemente non siamo d’accordo perché la pratica è raddoppiata nei tempi d’esecuzione e questo ci crea una qualche difficoltà anche di risposta all’utenza”. Questo è dovuto al fatto che è un’indagine molto più approfondita del reddito e del patrimonio mobiliare e immobiliare del nucleo famigliare.

“In questo, forse è più giusto” dice Querzà che però ha qualche perplessità in merito. In particolare rispetto al fatto che nel calcolo del nuovo Isee bisogna tenere conto anche degli assegni di accompagnamento, delle borse di studio, degli assegni di invalidità. Elemento che ha portato il Tribunale amministrativo regionale del Lazio a bocciare, in parte, il decreto del governo Letta che lo introduceva. “Per questo siamo un po’ sub giudice” dice Querzà.

Insomma, un sistema complesso quello del nuovo Isee, non del tutto chiarito, che sta ingolfando i centri di assistenza fiscale. Dai primi dati, però, Querzà ha notato una polarizzazione: “La famiglia che non ha grossi patrimoni effettivamente potrebbe avere un beneficio; la persona, magari adulta, che nel tempo ha accumulato un piccolo bene, che adesso viene rivalutato,potrebbe essere penalizzata”.

C’è poi un altro problema secondo Querzà: “Rischiamo di inserire un nuovo strumento all’interno di regolamenti comunali vecchi, che tenevano conto dei parametri precedenti. E questo potrebbe creare qualche differenziazione rispetto alle tariffe che venivano applicate l’anno prima”.

La dichiarazione Isee è richiesta da comuni e enti per l’inserimento in graduatorie e per la definizione delle tariffe. Il Comune di Bologna, per esempio, dà tempo fino alla fine di aprile per la presentazione della dichiarazione Isee per la definizione delle tariffe scolastiche.