18 mag. – Exitoca è il titolo del nuovo disco dei Cristobal and the Sea: in uscita il 22 settembre 2017 per City Slang, contiene le due tracce che la band ha suonato dal vivo a Maps e che potete ascoltare qua sotto, poco prima della data al FreakOut di un paio di settimane fa, una delle tappe italiane di un minitour che è stato “l’occasione perfetta per provare i nuovi brani, visto che hanno arrangiamenti più espansi e includono nuovi strumenti”. In attività dal 2012, la band è una sorta di organismo multinazionale di stanza a Londra, con membri anglosassoni, francesi, spagnoli, portoghesi e egiziani, nata per caso in una grigia cittadina universitaria britannica “in mezzo al nulla”.
Folk, indie, psichedelia e world vengono frullati nello stile del gruppo che ha un’idea ampia di suono a partire dal nome che ha scelto: “Dietro il nome della band c’è l’idea del viaggio, del mare, ma anche una discussione scherzosa che avviene tra noi a proposito delle origini di Cristoforo Colombo: ogni stato europeo rivendica i natali dell’esploratore, perfino i polacchi! Usando ‘Cristobal’ abbiamo accontentato Ale”, ha detto il portoghese João Seixas riferendosi al compagno di band spagnolo. Abbiamo anche indagato sull’origine della passione per la musica dei nostri ospiti: a parte qualche eccezione, come quella del nuovo membro, il batterista Youssef Ibrahim, un amore per lo più dovuto a genitori avidi collezionisti di dischi che ha incluso poco le musiche tradizionali o tipiche dei Paesi di origine dei membri della band. “Ma grazie ai membri spagnoli e portoghesi della band”, ha aggiunto Elliott Arndt, “ci ha aperto le porte per un sacco di musica che arriva dal sudamerica: la suoniamo insieme e influenza la nostra visione”, con un’attenzione particolare alla cumbia psichedelica degli anni ’70. Ma ritmi mediorientali e altre sfumature timbriche sono pronte a entrare nel suono della band, in attesa di potere ascoltare, dopo l’estate, il nuovo lavoro: “Arriva da un processo lungo e gratificante: le canzoni che sono finite sul disco e il modo in cui suonano ci piace, ne siamo orgogliosi. Musicalmente parlando ci sono elementi del tutto inaspettati, con un po’ di sperimentazione“.
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