Kendrick Lamar – DAMN. – Top Dawg / Aftermath / Interscope
18 apr. – Dopo un capolavoro come To Pimp A Butterfly era dura per Kendrick Lamar fare centro di nuovo: e invece il rapper di Compton sforna un riuscito quarto album, ricco di ospiti speciali e inconsueti, da Rihanna agli U2, che si sposta dal jazz che dava una continuità concettuale e timbrica all’ultimo disco per tornare a fare un hip-hop più convenzionale, sì, ma pur sempre firmato da uno dei nomi più importanti della scena contemporanea. Dotato di un flow eccellente e di una capacità narrativa sopra la media, Lamar usa queste capacità e le firme, tra gli altri, di James Blake, BADBADNOTGOOD e The Alchemist, per denunciare le ingiustizie e i drammi degli Stati Uniti di oggi. Ma la maggior parte delle liriche hanno come punto di vista proprio quello del suo autore, che racconta del suo rapporto con la fama e il successo, confessandosi e sputando rime lucidissime alla velocità della luce.
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