Il Comune tende la mano all’Arteria: “Usciamone assieme”
L’assessore Lepore parla di episodi di discriminazione grave e propone all’Arteria e agli altri locali un percorso formativo per affrontare la diversità rispettando i diritti di tutti. Ascolta l’intervista

Bologna, 12 mar. – Una exit strategy per chiudere positivamente la questione Arteria, locale finito nella bufera dopo i recenti racconti di persone respinte dai buttafuori perché con la pelle nera. “Probabilmente ci sono stati degli episodi di discriminazione grave, e a queste cose bisogna dare una risposta”, dice l’assessore al commercio del Comune di Bologna Matteo Lepore. Per questo l’assessore si dice disponibile “a collaborare con l’Arteria e tutti i locali che lo vorranno per superare la situazione” e evitare così nuovi casi di discriminazione.
Lepore propone al locale una percorso formativo per affrontare correttamente l’interculturalità e il confronto con la diversità. “Ho incontrato nei giorni scorsi il proprietario dell’Arteria e i suoi collaboratori, e in queste ore ho visto anche alcuni membri dell’agenzia di sicurezza. Dico che la città di Bologna ha tutte le competenze per risolvere la situazione. Possiamo costruire laboratori sul tema o mettere in contatto queste persone con realtà già esistenti sul territorio e che da tempo operano sul tema. Vogliamo mettere questi lavoratori nella condizione di poter affrontare le persone e la diversità rispettando i diritti di tutti”.
Lepore si dice convinto che l’Arteria non sia un locale razzista, perché “fa della multiculturalità il proprio punto di forza ed è aperto a tutti senza discriminazioni economiche”. Stesso discorso per la città di Bologna, “che non è razzista, ma che come tante città italiane ha i cartelli ‘Non si affittano le case ai pakistani‘. Dietro al razzismo c’è ignoranza e indifferenza, e così a volte succede di tenere il diverso fuori dalla porta. Non importa se la questione abbia un rilievo penale, questo è un tema da affrontare perché si tratta di diritti civili”.
Esiste poi il numero verde antirazzismo 800 90 10 10. “Chiamatelo se avete subito discriminazioni o siete stati testimoni di casi del genere. Gli operatori vi daranno supporto”, conclude l’assessore.