Bologna, 19 ott. – Il Comune di Bologna è pronto a rivedere le convenzioni con i centri sociali. Dopo i violenti scontri di ieri prima in via Castiglione e poi all’incrocio tra piazza Cavour e via Garibaldi, il sindaco Virginio Merola affida ad una nota la propria amarezza e la condanna di quanto accaduto. “Ieri la città ha subito un’aggressione violenta– scrive il sindaco-. Non è giustificabile che l’espressione del dissenso nei confronti di Forza Nuova, che nella città Medaglia d’Oro della Resistenza non dovrebbe neppure trovare casa, sfoci in guerriglia urbana“.
Le parole del sindaco lasciano trasparire il disappunto verso la decisione della Questura di non vietare, in concomitanza con la presenza (con annunciata contestazione) del governatore di Bankitalia Ignazio Visco, il comizio di Forza Nuova. Anche alla luce dei tafferugli a margine del presidio delle Sentinelle in piedi, il Comune sperava che, per ragioni di ordine pubblico, piazza Galileo vietasse la manifestazione del partito di estrema destra. Non solo la manifestazione è stata permessa, ma al comizio si è aggiunto anche la sfilata in corteo di circa 150 teste rasate da viale XII giugno a piazza San Domenico.
Il lancio di bottiglie e fuochi d’artificio ad altezza d’uomo, dice Merola, “non ha nulla a che fare con l’antifascismo anzi, ne è la sua negazione“.
Ci vuole, secondo il sindaco, una reazione ferma contro la violenza. “Sono certo che la magistratura saprà valutare questi reati nella loro gravità, a chiederlo è l’intera città”.
“Da parte nostra- aggiunge Merola- valuteremo le convenzioni in essere con le sigle che risulteranno avere avuto parte attiva negli scontri di ieri, perché non può essere tollerato che il Comune abbia rapporti con associazioni che praticano violenza ed illegalità. La libertà di opinione non ha niente a che fare con la violenza”.
I centri sociali convenzionati con il Comune sono il Tpo, l’Xm24, il Lazzaretto e il Vag61.
La nota del sindaco si chiude con un auspicio che sembra indirizzato alla sinistra della sua coalizione, a Sinistra Ecologia e Libertà, che con alcuni dei centri sociali convenzionati ha un dialogo politico. “Mi auguro- dice Merola- che le forze democratiche di questa città sappiano coinvolgere i cittadini nell’esprimere solidarietà alle Forze dell’Ordine, che sono state oggetto di attacchi premeditati, mentre erano impegnate a difendere l’ordine pubblico, e ferma condanna nei confronti di chi ha compiuto queste violenze“.
Anche il Pd di Bologna ”sfratta” i centri sociali dai locali pubblici. E’ chiarissimo in questo senso il segretario provinciale dei democratici, Raffaele Donini: “Sono d’accordo con il sindaco Virginio Merola: chiedo che si vada fino in fondo nell’azione di contrasto di questi teppisti e che se ne vadano subito da strutture pubbliche quei centri sociali e quelle organizzazioni che in modo diretto, o anche collaterale, hanno avuto una parte in causa in questa guerriglia urbana”.
Per Donini gli scontri di sabato in centro a Bologna, tra antagonisti e Forze dell’ordine, innescati dalla presenza di Forza nuova, sono nient’altro che una “guerriglia urbana inaccettabile e indegna per Bologna” messa in atto con l’alibi dell’antifascismo. Ma “gli autori di questa guerriglia di antifascismo non hanno neanche un filamento nel loro Dna”, per Donini sono solo “teppisti, antagonisti di professione, l’altra faccia della medaglia di Forza nuova che peraltro non dovrebbe venire a provocare a Bologna, città medaglia d’oro della Resistenza”. Da Donini, “e da tutto il Pd”, anche una “solidarietà convinta alle Forze dell’ordine, oltre alla “piena fiducia nell’azione della magistratura per l’individuazione dei responsabili” della “guerriglia urbana”.
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