Bologna, 20 nov. – Pronti via, due squadre con 4 sconfitte alle spalle partono di gran carriera, il pareggio serve poco a entrambe, soprattutto ai padroni di casa penultimi in classifica.
Ma la partita si rivela ben presto la sagra dell’errore: passaggi sbagliati, chiusure errate, ampi spazi spesso non sfruttati per imperizia e superficialità da ambo le parti.
Ma dopo qualche lampo offensivo del Bologna è subito il Verona al 14° a trarne vantaggio: sull’ennesimo disimpegno errato, Fares crossa teso dalla sinistra: Mirante esce a vuoto e Cerci di testa insacca anticipando Krafth, non coadiuvato da uno svagato Masina che si era subito buttato in avanti sguarnendo la difesa.
La partita è talmente casuale che dopo otto minuti, sull’ennesimo ribaltamento, il Bologna pareggia. Palacio gestisce bene dal limite e apre per Destro che dimenticato in area tira forte secco sul primo palo dove Nicolas non ci può arrivare.
Tutto bene per i rossoblù? Manco per sogno, tra un errore e una dormita arriva il nuovo vantaggio scaligero: cross sempre dalla destra, palla apparentemente facile per Masina che si fa però anticipare da Caceres che gli arriva all’ombelico ma gli mangia in testa e colpisce. Mirante respinge ma non trattiene e Caceres indisturbato può ribattere a rete anticipando il portiere rossoblù. Donadoni schiuma di rabbia e toglie immediatamente Masina inserendo al suo posto M’baye.
Sul finire del tempo il Bologna potrebbe anche pareggiarla con Destro servito magistralmente da Pulgar, il centravanti la stoppa a seguire perfettamente ma poi sbaglia lo scavetto a scavalcare Nicolas e la spedisce alta. Si va al riposo col Bologna sotto 2 a 1 e con molti fantasmi che aleggiano nello spogliatoio rossoblù.
Nella ripresa nulla fa pensare che il Bologna possa ribaltarla, già pareggiare sarebbe un mezzo miracolo: la manovra è lenta e prevedibile e il Verona si chiude bene per tentare la sorte in contropiede, collezionando anche alcune buone occasioni. Ma giacchè è una partita in cui tutto è casuale, il caso ci mette lo zampino. Donadoni indovina il cambio di Destro per Okwonkwo: siamo quasi alla mezz’ora e la mossa dà i suoi frutti. Cross dalla destra di Verdi pennellato per la testa del giovane attaccante che completamente dimenticato dalla difesa scaligera trova con un guizzo l’insperato pareggio.
E così come la sorte ha premiato il Crotone 15 giorni fa al Dall’Ara, oggi la stessa sorte bacia i rossoblù: passano neanche 150 secondi e Donsah, fin lì uno dei peggiori in campo, si smarca dal limite e lascia partire un bolide che si infila rasoterra nell’angolino destro. Dall’1 a 2 al 3 a 2 in due minuti: il Bologna esulta e il Verona soffre. Avendo gli uomini di Pecchia finito la birra, i rossoblù hanno buon gioco a contenere la moderata reazione veronese che si esaurisce in una girata di Lee deviata da Helander che rischia l’autogol impegnando Mirante. Poi dopo i 4′ di recupero arriva il fischio di Mariani a mandare tutti a casa.
Donadoni a fine partita ha avuto l’onestà di dire che risultato a parte il Bologna non gli è piaciuto: troppa approssimazione, troppi errori, di fronte a un Verona tecnicamente assai inferiore e non certo irresistibile. Oggi la fortuna ha premiato i rossoblù, che hanno raddrizzato e vinto una partita che si era messa malissimo. Unico dato positivo, oltre al risultato, aver vinto in rimonta: un’impresa finora mai riuscita al Bologna che nelle sei occasioni precedenti una volta finito in svantaggio aveva sempre perso.
Prendiamoci i tre punti e ringraziamo, sperando che dalla prossima anche sul piano del gioco si veda qualcosina in più.
Verona (4-4-2): Nicolas; Caceres, Caracciolo, Herteaux, Fares; Romulo, Zuculini, Buchel (22°st Fossati), Verde; Cerci (34°st Lee), Pazzini. Allenatore: Pecchia
Bologna (4-3-2-1): Mirante; Krafth, Gonzalez, Helander, Masina (35°pt Mbaye); Poli, Pulgar, Donsah; Verdi, Palacio; Destro (12°st Okwonkwo, 44°st Falletti). Allenatore: Donadoni
Arbitro: Mariani
Reti: 12°pt Cerci, 22°pt Destro, 33°pt Caceres, 29°st Okwonkwo, 31°st Donsah
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