Bologna, 11 sett. – “Non siamo contro Fico, ma non pagheremo per andarcene”. Questa è la posizione dei grossisti di Fedagromercati, preoccupati dalla possibilità ventilata che per spostarsi in un’altra area del mercato ortofrutticolo debbano sborsare 2-3 milioni di euro.
Negli ultimi giorni il Caab, centro agro-alimentare bolognese, ha fatto sapere che non si farà carico di tutte le spese per il trasferimento dei grossisti per lasciare il posto al progetto Fico, al contrario di quanto era previsto da un addendum alla convenzione del 2013. Era un accordo a ‘spese zero‘ per il trasloco, con i 20 milioni di euro tutti a carico del Caab.
Le brutte sorprese per i grossisti non sono finite, visto che il luogo in cui devono spostarsi non sembra essere “nelle medesime condizioni” di quello in cui si trovano ora: in particolare “gli allacciamenti elettrici sono assenti e non c’è un impianto informatico adeguato”, ha precisato Valentino Di Pisa, Presidente della Fedagro, ma non solo. Renzo Mainetti, vicepresidente dell’associazione, specifica che da contratto “hanno ancora 10 anni per restare lì”.
La richiesta dei grossisti è dunque quella di veder rispettati i patti iniziali, hanno poi lanciato una frecciata a Andrea Segré, il presidente del Caab e ideatore di Fico: “La smetta Segré di denigrarci con argomenti infondati. Dovrebbe parlare prima con noi che con i giornali”.
Abbiamo intervistato Marco Cenerini, titolare della Cenerini spa, prima azienda del mercato. Ascoltiamo le sue parole.
Andrea Capponi
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