I facchini dicono ‘no’ all’accordo per la riassunzione

I 41 lavoratori dei Si Cobas licenziati per via dei blocchi delle scorse settimane sarebbero stati riassunti e messi in cassa integrazione per 6 mesi da Sgb.

Radio Città del Capo - I facchini dicono ‘no’ all’accordo per la riassunzione

18 giu. – Niente da fare. L’assemblea dei facchini dei Si Cobas ha detto no all’ipotesi di accordo raggiunta ieri nel corso della riunione fiume in Prefettura. Una lunga giornata di trattativa, condotta su due tavoli differenti dal Prefetto: da un lato le aziende coinvolte, Legacoop e i sindacati confederali; dall’altro il Si Cobas, il sindacato che da mesi sta portando avanti una dura vertenza sulla logistica. In mezzo, a fare la spola, il Prefetto. L’ipotesi delineata ieri, ma bocciata oggi dai Si Cobas, prevedeva la riassunzione dei 41 lavoratori di Sgb che erano stati licenziati. Il Consorzio Service Group Bologna li aveva licenziati a fine maggio, dopo una lunga serie di picchetti, con l’accusa di aver “gettato discredito” sull’azienda.

Simone Carpigiani, del Si Cobas, conferma che i lavoratori hanno detto ‘no’ all’ipotesi di accordo e che quindi il suo sindacato non firmerà.

Dal 1 luglio i licenziati sarebbero stati riassunti da Sgb, in cassa integrazione a zero ore per sei mesi. Sgb, nel mese di maggio, ha infatti perso l’appalto con Ctl. Un percorso complicato ma positivo secondo il segretario regionale della Filt Cgil Alberto Ballotti.

Legacoop, rappresentata da Tiziano Tassoni, si era impegnata a tentare di capire se tra le proprie associate vi fosse la possibilità di assumere i cassintegrati.