I dischi della settimana di Class, Maps e Humus
Una promessa black, un ritorno riot, jazz tra Oriente e Occidente: ecco i tre dischi che sentirete di più nei pomeriggi musicali di RCdC

DiscoClass
Curtis Harding – Soul Power – Anti-
Già uscito in altri stati su Burger Records a metà dello scorso anno, arriva anche in Italia l’esordio solista di questa grande voce della scena black e non solo. Corista con Cee Lo e amato dai Black Lips, Curtis – a differenza di tanti nuovi talenti R’n’B – lavora con la band ricercando la semplicità attraverso suoni vintage, tra ’60 e ’70, rimanendo legato ad atmosfere soul mai banali. Caldissimo.
DiscoMaps
Sleater-Kinney – No Cities To Love – Sub Pop
1995: le Sleater-Kinney debuttano con un self titled incendiario. Dieci anni dopo, ecco The Woods, forse il loro capolavoro. Passano altri dieci anni di silenzio e Corin Tucker, Carrie Brownstein e Janet Weiss danno alle stampe questo disco nervosissimo, fresco, arrabbiato e, soprattutto, credibile. Il trio ha bersagli politici e sociali, verso i quali spara dieci potentissimi pezzi punk rock. Un ritorno epocale.
DiscoHumus
Louis Sclavis Quartet – Silk and Salt Melodies – ECM
Il celebre clarinettista e compositore francese prosegue la collaborazione insieme al chitarrista Gilles Coronado e al pianista Benjamin Moussay. La partecipazione a questo nuovo progetto del percussionista iraniano Keyvan Chemirani aggiunge inedite sfumature timbriche al loro già prismatico universo sonoro. Jazz da camera con sconfinamenti nella musica contemporanea occidentale e in quella etnica mediorientale.