I dischi della settimana di Class, Maps e Humus

DiscoClass
Andrew Weatherall – Convenanza – Rotters Golf Club
Veterano della scena elettronica, ma soprattutto grande frequentatore e appassionato di tanti generi musicali, che  il produttore inglese riflette con le sue stratificate passioni nei dischi che escono a suo nome (ricordiamo gli altri suoi progetti Sabres of Paradise e Two Long Swordsmen) e per la sua etichetta. Elettro funk, post rock, house old school, che dall’inizio alla fine si intrecciano e si separano, dando sempre l’impressione che l’esperto Andrew sappia sempre come solleticare il nostro palato. Sicurezza.

DiscoMaps
Steve Mason – Meet The Humans – Domino
Con il terzo lavoro solista, l’ex leader dei Beta Band ritrova la pace: dopo l’impegno del concept Monkey Minds In The Devil’s Time, questo Meet The Humans è un album più leggero, di stampo indie, ma che si permette (e permette all’ascoltatore) un bel viaggio tra i generi. Prodotto da Craig Potter degli Elbow è una raccolta di canzoni che riflette un nuovo periodo nella vita del musicista scozzese, trasferito a Brighton: “Passeggiare vicino al mare mi dà l’idea della possibilità di rinnovamento“, ha detto. E questo album, scritto e suonato magistralmente e prodotto con gusto, ne è la prova.

DiscoHumus
Thomas Stronen – Time Is A Blind Guide – ECM
Rimaniamo anche per questa settimana in compagnia del compositore-batterista norvegese, presentando un altro suo lavoro pubblicato in contemporanea con il precedente, altrettanto bello ma di tutt’altro orientamento. Mentre con il progetto Food Stronen propone un percorso di incontro fra jazz ed elettronica, qui possiamo apprezzare la sua approfondita e raffinata ricerca nel campo della musica improvvisata realizzata con un ensemble completamente acustico. Le sinuose melodie prodotte da violino, violoncello e contrabbasso si distendono su una base ritmica molto variegata ma mai invasiva composta da un pianoforte e dalla batteria del leader affiancato da ben due percussionisti.