Bologna, 7 ott. – Sarà il salto generazionale, sarà la foga della giornata, fatto sta che gli studenti di Hobo e i dipendenti della Biblioteca universitaria di Bologna non si sono proprio capiti. Quando i primi hanno iniziato il loro “sgombero” del Rettorato, in risposta al vero sgombero subito dal collettivo all’alba, i lavoratori della biblioteca li hanno seguiti e si sono ripresi i loro mobili, appena deposti in strada dagli studenti in segno di protesta.
Ad intervenire anche la direttrice della biblioteca Biancastella Antonino. Prima da sola, poi spalleggiata da due bibliotecari, Antonino ha convinto gli studenti. “Mi hanno dato anche della fascista ma io ho fatto il 68 – spiega a caldo Antonino – Quello che non hanno capito, tra le altre cose, e che noi siamo dipendenti del Ministero dei beni culturali e col rettorato c’entriamo poco”. Dall’altra parte la voce degli studenti e degli attivisti di Hobo. “Finché Dionigi ci sgombererà andrà così”, ripetono più volte, e mostrano le mani segnate dai colpi di manganello incassati in mattinata.
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