Bologna, 27 nov. – Facebook, Twitter, Youtube, Snapchat… i social network sono diventati una parte predominante della nostra presenza online, spesso la porta d’ingresso dalla quale poi accediamo agli altri contenuti, perché condivisi dai nostri contatti. I bambini e i ragazzi frequentano questi luoghi da sempre, ma lo facciamo da una prospettiva particolare, quella di un bambino.
In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia, Pensatech ha provato a guardare i social network con gli occhi dei bambini. I più piccoli aspettano con impazienza il momento di iscriversi ai social network (13 anni per contratto di utilizzo), ma in realtà sono spesso già presenti al loro interno, attraverso le foto pubblicate dai genitori (fin dalla ecografia). Mentre il nuovo regolamento sulla privacy europeo potrebbe alzare il limite di età fino ai 16 anni.
Un approfondimento sul rapporto tra bambini e social network con Roberta Franceschetti, di Mamamò.it, l’avvocato Guido Scorza, lo psicoanalista e psicoterapeuta Alberto Rossetti, coautore di “Nasci, cresci e posta – I social network sono pieni di bambini: chi li protegge?”, Stefania Bassi, insegnate e animatrice di TwLetteratura, Monica Campion, responsabile di Abc Digitale per la cooperativa Open Group.
Per approfondire:
Adolescenti più social e più soli. La felicità non passa dall’abbuffata social
Perché non posso iscrivermi a un social prima dei 13 anni?
TwLetteratura
Ringraziare Voglio
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