Gradi di libertà. Scienza e arte per riflettere sull’essere liberi
Dalla Fondazione Golinelli una mostra per ragionare sull’essere liberi. Al Mambo di Bologna dal 18 settembre al 22 novembre 2015 – Foto

McGinley Jacques. Untitled (Hot Spring), 2005
Bologna, 16 sett. – Liberi si nasce o si diventa? Siamo sempre noi a decidere? Di che libertà avremo bisogno fra cento anni? Sono tanti gli interrogativi affrontati dalla mostra di arte e scienza “Gradi di libertà: dove e come nasce la nostra possibilità di essere liberi”.
Progettata da Giovanni Carrada, con la collaborazione scientifica di Gilberto Corbellini, ideata e prodotta dalla Fondazione Golinelli, è curata da Giovanni Carrada per la parte scientifica e da Cristiana Perrella per quella artistica e realizzata in collaborazione con l’Istituzione Bologna Musei | MAMbo -Museo d’Arte Moderna di Bologna che la ospita dal 18 settembre al 22 novembre 2015.
Attraverso il doppio sguardo della scienza e dell’arte, la mostra propone un percorso di esplorazione su uno dei temi da sempre al centro della riflessione dell’uomo. Il titolo fa riferimento ai “gradi di libertà” del nostro comportamento. Poiché la libertà riguarda le decisioni, e queste sono prese dal nostro cervello, il vero soggetto dell’esposizione è la mente umana stessa. I processi decisionali della mente sono oggetto di studio da parte della scienza ma sono indagati anche da molti artisti che come gli scienziati cercano risposte alle medesime domande.
L’intervento di Marino Golinelli alla conferenza stampa di presentazione di Gradi di Libertà.
Pietro Ruffo. I sei traditori della libertà, 2010 – Photo Giorgio Benni
Nasan Tur. Backpacks, 2006
Igor Grubić. Liberation Rituals, 2008-2009
Cao Fei. Whose Utopia?, 2006
Marino Golinelli, creatore della Fondazione Golinelli