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“Gli elettori preferiscono non votare che premiare politici corrotti”

Bologna 25 feb.-  E’ uno dei passaggi più duri della relazione della Direzione nazionale antimafia (DNA) dedicato all’Emilia Romagna. Un passaggio particolarmente duro verso la politica locale in un quadro nel quale i magistrati, il testo è stato redatto dal procuratore Roberto Pennisi che lavora alla direzione distrettuale antimafia (DDA) di Brescia, non hanno fatto sconti alle istituzioni per la loro incapacità di di far fronte al radicamento della mafia in Regione. Pennisi tra l’altro è stato uno dei magistrati applicati alla DDA di Bologna per l’inchiesta Aemilia che ha documentato il radicamento dell’ ‘ndrangheta in Emilia.

“La mafia, in altre parole, ha inquinato tutti gli ingranaggi della macchina della produzione. – ha scritto Pennisi – Ed il tutto favorito dal comportameto delle istituzioni locali i cui organismi rappresentativi sono alacremente impegnati nella consumazione dei reati di loro pertinenza ai danni della cosa pubblica, fornendo un esempio che di per se stesso e solo offre il destro al verificarsi di quei disatrosi inserimenti della mafia”. Non solo, un altro passaggio risulta particolarmente duro vista anche la recente competizione elettorale in Emilia Romagna dove l’astensionismo ha raggiunto l’inimmaginabile percentuale del 63%. “E ciò spiega anche il comportamento dei cittadini in occasioni di competizioni elettorali, i quali preferiscono astenersi dal voto, piuttosto che vederlo utilizzato da politici corrotti o che adottano scelte amministrative che di fatto avvantaggiano i sodalizi mafiosi o le imprese dei predetti inquinate o con essi scese a patti”.

Nell’analizzare i vari provvedimenti in capo alla direzione distrettuale antimafia di Bologan retta dal procuratore capo Roberto Alfonso, Pennisi si sofferma anche sull’esiguità dei magistrati impegnati in inchieste sulla mafia e la criminalità organizzata, sono 4, e su un aspetto particolare: “Nonostante gli sforzi del capo dell’ufficio – è scritto – tra i componenti della DDA seppur ciascuno dotato di elevata professionalità ed in condizioni di gestire al meglio ogni procedimento assegnatogli, non si coglie l’esistenza nella sua interezza di quell’idem sentire ciceronianamente inteso, che costituisce la base per il perfetto funzionamento di una struttura di tal genere.

 L’inchiesta Aemilia

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