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Gli Afterhours a teatro, come non li avete mai sentiti

5 feb. – Una delle band più amate del panorama rock indipendente degli ultimi vent’anni torna in città con un tour del tutto particolare: l’appuntamento è per venerdì 13 febbraio al Teatro Manzoni, quando gli Afterhours faranno a Bologna una tappa del loro tour teatrale 2015, dopo cinque anni dall’ultima volta in cui la band di Manuel Agnelli ha portato le sue canzoni sui palchi teatrali italiani. “Ma di quel tour porteremo poco o nulla, per il desiderio di non ripeterci”, ci ha detto Rodrigo D’Erasmo, violinista della band, aggiungendo che al centro della scaletta ci sarà Padania, ultimo disco in studio. “Ci rappresenta di più”.

Un tour teatrale, ma non acustico. “Sappiamo quello che può capitare in un teatro, che non è né un club, né un’arena, il teatro ci invita a giocare di più con le dinamiche, con i silenzi“. Un luogo, quindi, non solo semplicemente suggestivo per ascoltare e riascoltare canzoni che hanno fatto storia, ma addirittura una situazione in cui gli Afterhours danno il meglio di loro stessi: “Il teatro ci permette di osare di più a proposito della gamma dinamica: andare dai pianissimo ai fortissimo è una delle caratteristiche degli Afterhours, che in un contesto più rumoroso può perdersi”, ha continuato il musicista nell’intervista che potete ascoltare sotto e che verrà trasmessa oggi pomeriggio a Maps e martedì mattina all’interno di Nino (e ci sono biglietti gratis per voi in arrivo, cari ascoltatori).

“Il tour si chiama Io so chi sono proprio perché volevamo confermare la nostra identità”: D’Erasmo, nella band dal 2008, si riferisce chiaramente all‘abbandono di Giorgio Ciccarelli e Giorgio Prette. C’è quindi una nuova lineup della band, che per questo tour vedrà tra le sue fila Stefano Pilia, chitarrista dei Massimo Volume, e Fabio Rondanini, batterista dei Calibro 35, che faceva parte della crew musicale romana di D’Erasmo. “Ci ritroviamo in quest’avventura abbastanza inaspettatamente“. Ma qual è il futuro della band? Avrà a che fare con questi due nuovi musicisti? “Non lo so davvero, perché no, sarebbe bellissimo, ma da qui a dire quello che accadrà non ne ho la più pallida idea. Ma so per certo che gli Afterhours hanno il desiderio di non pensarsi troppo rigidi a livello di formazione; un’idea alla Nine Inch Nails, un progetto con un marchio e una matrice molto forte. Per ora mi godo quest’avventura come spero se la godano tutti quelli che verranno a vedere questo tour.”

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