Bologna, 11 gen. – Un centinaio di persone ha partecipato in piazza del Nettuno al presidio bolognese della Giornata globale di solidarietà e per i diritti in Siria. Lanciata in 40 città e 20 Paesi del mondo, l’iniziativa era promossa da attivisti siriani e delle associazioni internazionali per i diritti umani. “La Siria è in fiamme!” denuncia il comunicato della giornata, ricordando che nel paese “più di 135.000 persone sono state uccise e ci sono circa nove milioni di sfollati. Sono due milioni gli uomini e le donne strette dall’assedio imposto dall’esercito del regime, la metà dei quali bambini. Nelle aree assediate non arrivano aiuti alimentari o sanitari, in alcuni casi da oltre 18 mesi. Sono circa 200.000 i detenuti politici nelle prigioni del regime, torturati e spesso sottoposti a violenze sessuali”.
Al presidio gli interventi hanno parlato anche di accoglienza in Italia, sulle cui coste approdano barche cariche di profughi, rifugiati, che cercano in Europa un posto più sicuro dove vivere. Sono intervenuti anche alcuni giovani italo-siriani che già si stanno attivando per inviare in Siria e nei campi profughi aiuti, medicinali, cibo. In piazza anche l’associazione Donne in nero che si batte da anni contro ogni conflitto armato.
Una petizione globale, lanciata oggi con i presidi per i diritti in Siria, chiede “l’apertura di corridoi umanitari, il rilascio dei prigionieri politici e il deferimento alla Corte Penale Internazionale di tutti i criminali di guerra, per accendere i riflettori sugli argomenti che dovrebbero essere al centro del prossimo vertice di Ginevra”.
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