Foto – Al Mast gli scatti inediti e i cortometraggi di David Lynch

Al Mast di Bologna apre la mostra “David Lynch The Factory Photographs”, dal 17 settembre al 31 dicembre. Ingresso gratuito alla mostra e alle proiezioni.

Radio Città del Capo - Foto – Al Mast gli scatti inediti e i cortometraggi di David Lynch

David Lynch – foto Mark Berry per Mast Bologna

Bologna, 17 set. – Al Mast di Bologna apre la mostra “David Lynch: The Factory Photographs”. L’esposizione comprende 111 scatti del regista, alcuni dei quali inediti, un’istallazione sonora dell’artista e una selezione dei primi cortometraggi meno noti al grande pubblico: Industrial Soundscape, Bug Crawls, Intervalometer: Steps, proiettati a ciclo continuo. Apertura dal 17 settembre al 31 dicembre al Mast in via Speranza 42. Ingresso gratuito.

Fino al 21 settembre, nell’Auditorium del Mast, sarà possibile assistere alla proiezione continua del film Industrial Symphony #1: The Dream of the Broken Hearted con Nikolas Cage, Laura Dern e musiche di Angelo Badalamenti e Julee Cruise. Inoltre, per l’occasione, la Cineteca di Bologna dal 25 al 27 settembre proietterà una retrospettiva dei film di David Lynch.

Le fotografie sono state scattate tra il 1980 e il 2000 nelle fabbriche di Berlino e nelle aree limitrofe, in Polonia, in Inghilterra, a New York City, nel New Jersey e a Los Angeles. “Questa mostra è unica nel suo genere – spiega la curatrice della mostra Petra Giloy-Hirtz – poiché verranno esposti alcune fotografie a grande formato, realizzate in gelatina argentata, offrendo allo spettatore un effetto unico:  è come se la fuliggine, i vapori o le polveri sottili che avvolgevano quei luoghi si fossero posate sulla superficie della carta. Ne risultano immagini di straordinaria potenza sensoriale, come disegni fatti a carboncino, in cui il nero carico delle linee nitide, grafiche, taglia il grigio scuro dei campi. L’inconfondibile cifra di Lynch si svela in modo suggestivo nei soggetti scelti, nelle atmosfere, nelle nuance di colore di mondi arcani e surreali, nelle sequenze oniriche che evocano la visionarietà labirintica ed enigmatica dei suoi film”. “Anche se non è presente la figura dell’essere umano all’interno delle fotografie – ha detto Gian Luca Farinelli della Cineteca di Bologna – lui ne è comunque il protagonista: questa assenza, questa qualità tragica, genera la narrativa tipica di Lynch”.

Andrea Capponi