Bologna, 16 feb. – È successo tutto in pochi minuti: alle due di pomeriggio Piazza Galvani è stata svuotata a manganellate dalle forze dell’ordine, dopo l’occupazione dei collettivi antifascisti per impedire il comizio serale di Forza Nuova. Comizio che alla fine c’è stato, nonostante due presidi antifascisti (uno di Arci, Cgil, Anpi, Libera, Pd e LeU, l’altro dei centri sociali), un corteo, un sit-in e migliaia di persone che hanno protestato contro Forza Nuova e il fascismo. Almeno quattro le persone rimaste ferite durante lo sgombero delle 13, altri sei feriti dopo le cariche del pomeriggio. Due poliziotti hanno riportato una leggera contusione.
La diretta di Radio Città del Capo durante lo sgombero delle 13.
L’arrivo degli idranti in Piazza Galvani per difendere il comizio di Forza Nuova.
Nel pomeriggio la zona circostante a piazza Maggiore (sia piazza del Nettuno, sia piazza Galvani) è stata presidiata da numerosi mezzi blindati delle forze dell’ordine, che hanno anche predisposto barriere fisse per non fare entrare in contatto gli esponenti di Forza Nuova con le varie iniziative antifasciste.
Infine, anche il presidio antifascista indetto dai centri sociali per le 18.30, trasformatosi nel corso di un’ora in un corteo, è stato caricato dalle forze dell’ordine. A pochi minuti dall’inizio previsto per il comizio dei forzanovisti, oltre un migliaio di persone raccolte in Piazza Maggiore angolo via dell’Archiginnasio hanno fatto dietrofront e hanno sfilato nel centro città, attraversando piazza Santo Stefano e via Farini, fino a raggiungere piazza Cavour. Qui la carica delle forze dell’ordine in assetto antisommossa, con manganelli, idranti e lacrimogeni, arrivata pochi istanti dopo il contatto con le prime file del corteo. Dall’altro lato i manifestanti hanno risposto lanciando bottiglie e petardi. Liberata la via principale e fatti retrocedere i manifestanti, un gruppo di una trentina di ragazzi e ragazze si è seduto tra la testa del corteo e il blocco delle forze dell’ordine, dando così vita ad un sit-in non violento.
Il corteo partecipato ha fatto esultare il Nodo sociale antifascista di Bologna, che aveva lanciato la mobilitazione. “Senza paura, insieme, abbiamo vinto”, recita un comunicato. “A Bologna l’antifascismo non è una questione di nicchia, non è un anacronismo, e non è nemmeno affare dei papaveri della sinistra di potere. A Bologna l’antifascismo è un ruggito di popolo che non si fa spaventare dalla reiterata violenza delle divise e rende piccoli e stupidi i venti nazisti che hanno voluto fare di piazza Galvani un palcoscenico per il proprio osceno capetto”.
Le dichiarazioni della politica. “Occupare una piazza per impedire che possa essere usata dai fascisti è un preciso dovere di ogni buon democratico – dichiara Giovanni Paglia di Liberi e Uguali, che fino all’ultimo è rimasto col corteo antifascista – È assurdo che si utilizzino le Forze dell’ordine per cacciare a manganellate gli antifascisti e consegnare lo spazio a Forza Nuova. Minniti dovrà risponderne”.
“Quella dei gruppi dei collettivi che hanno scelto di impedire fisicamente che si tenesse il comizio di Forza Nuova è una scelta che non condivido affatto: credo sia un favore fatto alla provocazione di Forza Nuova”. Lo ha detto Andrea De Maria, parlamentare del Pd, che ha partecipato al presidio antifascista promosso da sindacati, Arci e Anpi contro il comizio di Forza Nuova. “A Bologna – ha detto De Maria – spazio per il fascismo non c’è e per noi nell’antifascismo ci sono le radici della libertà di tutti gli italiani”.
“Forza Nuova è chiaramente fascista e non ha la legittimità, per me, di essere nelle piazze e di essere nella competizione elettorale. E’ un tema che dovrà essere affrontato nella prossima legislatura, anche con un’iniziativa legislativa”. Così Vasco Errani, che ha partecipato al presidio antifascista di Bologna. Errani ha parlato anche degli scontri fra collettivi e forze dell’ordine. “Se – ha detto – come mi hanno detto c’è un presidio pacifico e viene sgomberato c’è qualcosa che non va”.
“E’ triste e grave vedere le forze dell’ordine che cacciano con i manganelli gli antifascisti da una piazza che avevano occupato pacificamente per fare spazio ai fascisti”. Lo ha detto Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali a proposito degli scontri a Bologna. Fratoianni ha partecipato, insieme ad altri esponenti di Leu e del Pd, al presidio antifascista organizzato da Anpi, Arci, Cgil, Cisl e Uil. “Bologna città medaglia d’oro per la resistenza – ha detto – non merita lo sfregio di un comizio di Forza Nuova nel centro della città”.
“Potere al Popolo era in piazza con uno spezzone organizzato e molto partecipato – recita invece un comunicato di PaP – dalla parte giusta della barricata al contrario di chi si dichiara antifascista di maniera dall’alto dei palazzi. Dichiariamo tutta la nostra solidarietà ai compagni feriti in piazza, ai compagni arrestati per i fatti di Piacenza e ai fermati delle ultime ore a Bologna, e ne chiediamo la scarcerazione immediata. Permettere il comizio di Fiore è un atto ignobile e provocatorio, strumentale alle logiche di comodo del Partito Democratico sempre pronto a giocare sulle tensioni sociali da lui stesso prodotte per poi porsi come unico garante di stabilità. Ma, a Bologna come a Macerata, ancora una volta in pochi giorni questa logica è stata smascherata e messa all’angolo”.Potere al Popolo era in piazza con uno spezzone organizzato e molto partecipato, dalla parte giusta della barricata al contrario di chi si dichiara antifascista di maniera dall’alto dei palazzi.
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In mattinata per protestare contro l’arrivo di Fiore e Forza Nuova in città anche un’azione del collettivo Hobo, che aveva interrotto il consiglio comunale. Due agenti di polizia municipale sono rimasti feriti durante il tafferuglio con gli attivisti.
Una foto del comizio di Forza Nuova. In tutto hanno partecipato 40 militanti
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