Federica Mazzoni (Pd)
Bologna, 20 mar. – “I servizi educativi di Bologna non devono essere pensati solo per la comunità, ma per fare comunità. Bisogna adattarli ai cambiamenti sociali, e penso a tutti coloro che non sono di Bologna ma in città vengono a vivere. Ogni cinque anni sotto le Due Torri cambia il 20% di popolazione”. Questa domenica ospite di Bologna Vota è Federica Mazzoni, classe 1986, coordinatrice della Conferenza delle donne del Partito democratico e candidata del Pd in consiglio comunale. Mazzoni parle di famiglie “giovani con figli spesso toccate da nuove povertà, monogenitoriali, ricomposte, arcobaleno. Tutta questa varietà – spiega la candidata al consiglio comunale – porta bisogni e esigenze a cui bisogna rispondere”. Famiglie al plurale, ci tiene a sottolineare la democratica, “e non è un caso, anzi è quasi un manifesto politico”.
Mazzoni indica nella chiusura del Cie di Bologna una delle cose più positive successe in città in questi anni. “Dopo che il Cie è stato chiuso e trasformato in un centro di accoglienza da lì sono passati 14 mila profughi e nessuno lo sa, non ci sono state ricadute negative in città. La chiusura del Cie è un esempio di quello che vuol dire essere accoglienti”. Per la democratica bisogna invece insistere sulla rigenerazione urbana “per dare una vita nuova a luoghi non più utilizzati; ma non bisogna mai giustificare le occupazioni. La strada da prendere non è quella”.
Federica Mazzoni ha detto la sua anche sull’esclusione di Paolo De Fraia, no-gender inserito e poi escluso dalla lista del Pd.”C’è stato un errore, per valutare quel che è successo bisogna valutare la reazione che è seguita: e De Fraia è stata rimosso immediatamente dalla lista”. Sulla vicenda di Tullia Moretto, presidente dem del circolo Fossolo e possibile candidata per la corsa alla guida del Quartiere Savena che sarebbe stata attaccata perché “troppo grassa”, Mazzoni dice così: “Si è donne capaci in una moltitudine di modi differenti, mentre invece nel fare queste affermazioni stereotipate si è sciocchi e stupidi nella solita vecchia maniera”. Sull’invito all’astensione per il 17 aprile, giornata del referendum sulle trivelle, Mazzoni dice di non condividere l’indicazione arrivata dai piani alti del partito: “Con l’affluenza molto bassa al voto che abbiamo avuto alle ultime regione stride un po’ invitare al non voto. E’ giusto chiedere ai cittadini di esprimersi, io mi informerò e sceglierò cosa votare”.
Infine una battuta sulla protesta di Blu: “Voglio essere provocatoria: come gli imprenditori anche gli artisti devono avere responsibilità sociale. Mi spiace che alla fine sia stata tutta la città a perdere queste opere”.
Le canzoni che Federica Mazzoni ha portato a Bologna Vota:
– I Will Survive, di Gloria Gaynor. “Perché racconta di una donna ferita che si rialza e che riscopre se stessa, e poi perché non resisto alla disco music”.
– Rialzati Bologna, di Enrico Brizzi, Yu Guerra. “Un brano del 2010, l’ho scelto perché in questi 5 anni Bologna si è rialzata, ma i frutti del lavoro dell’amministrazione si vedranno nei prossimi 5. Una canzone antifascista prodotta da un’etichetta bolognese, un altro motivo per ascoltare questo brano”.
– I saved the world today, degli Eurythmics. “Una bellissima canzone, l’obiettivo della politica deve essere quello di salvare e migliorare il mondo. Ecco perché l’ho scelta”.
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