“Fascisti su Marte” contro Casa Pound
Hanno aderito in circa 300 al presidio contro l’apertura della nuova sede dei neofascisti di Casa Pound, in via Guerrazzi. Dopo i volantinaggi del pomeriggio, in serata la proiezione del film.
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Quattro rinvii a giudizio per lo scontro Tpo-Casa Pound del 2009

6 feb. – “Siamo rimasti dentro, ma non ci facciamo intimidire”. Ha detto così Carlo Marconcini, leader bolognese del gruppo neofascista Casa Pound. Fatto sta che, annullata la festa di inaugurazione della nuova sede degli estremi di destra, gli unici fascisti ad essersi visti dalle parti di via Guerrazzi sono stati quelli di Corrado Guzzanti che hanno esplorato il pianeta rosso e traditore.
La proiezione all’aperto del film “Fascisti su Marte” è stata infatti il perno attorno a cui ha ruotato tutta la mobilitazione antifascista, lanciata per opporsi all’inaugurazione pubblica della sede dei “fascisti del terzo millennio” – così si fanno chiamare – e confermata anche dopo l’annunciato passo indietro di Casa Pound.
A partecipare alla serata circa 300 persone divise in due presidi. Il primo, una trentina di persone all’inizio di via Guerrazzi, ha lanciato qualche petardo, poi slogan , un paio di fumogeni e uno striscione, “All’infame fascista né spazio né respiro”, piazzato nelle vicinanze della sede di Casa Pound.
L’altro, che ha attirato la maggioranza dei presenti, si è svolto a poche decine di metri di distanza, con i ragazzi di Bartleby che hanno allestito un piccolo cinema all’aperto e hanno riempito la via e i portici di spettatori, peraltro piuttosto divertiti visto il genere del film proiettato. Tra il pubblico di “Fascisti su Marte” non solo universitari e attivisti politici di sinistra, ma anche i cittadini della zona e i commercianti che hanno aderito alla mobilitazione contro una realtà, Casa Pound, definitiva “violenta e squadrista”.
Il testo dell’appello contro Casa Pound e la lista delle adesioni
Non è la prima volta che Casa Pound cerca di installarsi in città. Nel 2009 i neofascisti avevano aperto per alcuni mesi una sede a Porta Castiglione. Dopo un attentato incendiario però, il proprietario dei locali preferì non rinnovare più l’affitto al gruppo.