Bologna, 3 gen – Troppo osè per la pubblicità su Facebook: così la statua del Nettuno è stata censurata. Il 30 dicembre Elisa Barbari, scrittrice, si è vista così bloccare dal social network un’ inserzione con la quale voleva sponsorizzare la sua pagina. Per farlo aveva scelto l’immagine del Gigante: “Volevo sponsorizzare la mia pagina, ma a quanto pare per Facebook la foto del nostro Gigante è un contenuto esplicitamente sessuale che mostra eccessivamente il corpo o si concentra su parti del corpo senza che sia necessario”, così Barbari su Facebook.
Di questo, del sistema Facebook e della società del controllo, delle cosidette fake news e dell’era della post-verità e di pornografia dell’immagine ne abbiamo parlato con una delle componenti di Ippolita, il gruppo di ricerca che studia le ‘tecnologie del dominio’ e i loro effetti sociali. “È pornografia emotiva anche quando parliamo di morti, cadaveri e quello che è largamente in uso all’interno di Facebook”.
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