Facchini. Tra Legacoop e i Si Cobas finisce la guerra
Non c’è più il muro contro muro dei mesi scorsi. Sulla vertenza dei 51 facchini licenziati Aldo Milani dei Si Cobas parla di

Bologna, 3 mar. – Firme non ce ne sono ancora, così come non ci sono testi definitivi né bozze. Ma la trattativa tra Legacoop e Si Cobas ha decisamente cambiato verso. Le parti stanno trattando partendo da un paio di punti fermi che per il sindacato dei facchini sono inammovibili: la riassunzione dei 37 lavoratori licenziati dal magazzino Granarolo dopo i blocchi della primavera 2013, e un accordo tombale per altri 14 facchini ex Cogefrim. Per questi ultimi i Si Cobas domandano una buona uscita di almeno 20 mila euro netti, “non di meno”.
“Non abbiamo firmato nulla – spiega Aldo Milani, numero uno dei Si Cobas – C’è però l’intenzione di andare avanti e trovare soluzioni condivise. Vogliamo una soluzione per tutti i 51 licenziati, e non accetteremo qualcosa di meno. Il nostro termine ultimo è la fine di giugno, perché con tutte le proroghe possibile la cassa integrazione finirà in estate”. Rispetto al passato Milani vede però una svolta positiva nella trattativa. Un cambio deciso di verso dopo il muro contro muro dei mesi scorsi. “Adesso Legacoop tratta direttamente con noi senza intermediazioni – racconta il sindacalista – Ci dobbiamo incontrare settimana prossima dal prefetto, poi potremmo anche firmare un accordo quadro, lasciando l’applicazione tecnica dei singoli aspetti a tavoli di verifica”.