Facchini. Si Cobas: “Abbiamo firmato sotto ricatto”

Facchini. Si Cobas: “Abbiamo firmato sotto ricatto”


19 lug. – Il giorno dopo l’adesione all’accordo proposto dal prefetto Tranfaglia, i Si Cobas convocano una conferenza per dire la loro sulla questione. “Abbiamo firmato perché costretti, non avremmo potuto sostenere altri picchetti con 51 lavoratori senza stipendio. La nostra cassa di resistenza non può affrontare una lotta del genere”, spiega il coordinatore nazionale dei Si Cobas, Aldo Milani.

“Per questo abbiamo firmato questo accordo che non ci soddisfa. I picchetti e gli scioperi – continua il sindacalista – riprenderanno se a settembre non sarà trovata collocazione a tutti i 50 lavoratori licenziati”. I Si Cobas annnciano per l’estate future iniziative comunicative “per colpire Granarolo sul lato della comunicazione”, e nei prossimi giorni partiranno le cause legali “per chiedere a Granarolo tutto quello che ci deve, attorno ai 20mila euro per ognuno dei 50 facchini licenziati“.


Milani ha avuto anche parole sugli scioperi e i picchetti che questo inverno hanno colpito il magazzino di Coop Centrale Adriatica ad Anzola. “Abbiamo gestito male la situazione. Se avessimo perso la vertenza anche alla Granarolo avremmo arrestato la nostra espansione come sindacato”.