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Enel chiede scusa per i blackout. In provincia di Bologna in 2mila ancora al buio

Bologna, 9 feb. – Sono le province di Reggio Emilia e di Bologna le due zone dove ancora ci sono utenze prive di energia elettrica dopo il blackout causato dalla neve. Nel reggiano la media tensione è completamente riparata e quindi entro la serata ci saranno solo alcune case rurali isolate non ancora alimentate. A Bologna si ipotizza che questa sera ci saranno ancora tra le 1.000 e le 2.000 persone con le utenze non ancora collegate, ma che la loro situazione sarà risolta entro domani.

“Capisco le proteste. Chiediamo scusa, profondamente scusa ai cittadini per il disservizio. Ma abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare”. A dirlo è Livio Gallo, responsabile Reti e Infrastrutture di Enel, questo pomeriggio in conferenza stampa a Bologna, convocata per spiegare le cause e fare il punto sul blackout per le nevicate di venerdì scorso.

Nella sola giornata di venerdì, nel pieno dell’emergenza blackout per la nevicata in Emilia-Romagna, “abbiamo ricevuto circa 500.000 telefonate. Non potevano essere gestite”. I vertici di Enel respingono quindi al mittente le accuse mosse da Regione e Comuni sulla mancata comunicazione. “I nostri funzionari hanno sempre partecipato ai tavoli di crisi nelle Prefetture- assicura Gallo- e alle amministrazioni abbiamo dato tutte le informazioni che potevamo dare”. Ma, se i sindaci protestano, vuol dire che “qualcosa nom ha funzionato- ammette Gallo- verificheremo puntualmente cos’è successo, con una verifica interna, e prenderemo le misure che vanno prese. È una cosa che ci dà fastidio”.

Un evento eccezionale, spiegano i vertici di Enel, e per niente dovuto alla scarsa manutenzione della rete (quella in Emilia-Romagna “rappresenta un fiore all’occhiello”). Le cause del distacco della linea elettriche sono in sostanza due: la caduta di alberti sulle linee e “il fenomeno della neve bagnata- spiega Gallo- che è particolarmente collosa”. Di fatto, la neve si è attaccata e depositata sui cavi creando depositi (“Come dei manicotti”), che hanno aumentato il carico e fatto crollare la rete. “E’ un fenomeno difficilmente gestibile- afferma ancora Gallo- i nostri clienti hanno ragione a protestare, ma in Paesi come Francia e Stati Uniti“, per fenomeni di questo tipo, le linee restano staccate “anche per una o due settimane“.

Per chi è rimasto al buio in questi giorni i risarcimenti saranno automatici in bolletta. Il rimborso, spiega Gallo, può andare da poche decine a qualche centinaia di euro, a seconda delle ore passate senza energia elettrica, e sarà erogato entro 60 giorni automaticamente in bolletta. Enel pensa di evitare anche un’eventuale class action. “Pensiamo di essere in grado di fornire una relazione dettagliata sui tempi di intervento, i mezzi e le risorse impiegate- afferma Gallo- una class action deve avere dei contenuti. Anche in passato si è parlato di class action, poi ci si è seduti intorno a un tavolo e non si è andati avanti”.

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