Bologna, 1 nov. – “In città c’è molto movimento e questa è una cosa positiva, Possibile si metterà a disposizione dei progetti che ci sono in città, per fare avanzare il migliore civismo che c’è a Bologna”. Così Elly Schlein, europarlamentare di Possibile, il movimento lanciato dall’ex Pd Pippo Civati. Ospite di Bologna Vota, trasmissione domenicale di Radio Città del Capo dedicata alle prossime amministrative del 2016, Schlein ha raccontato del dialogo in corso coi due progetti alternativi al Pd già in campo sotto le Due Torri (“Con la Coalizione Civica e con l’assemblea #Bonalè c’è da tempo interlocuzione”) e si è anche sbilanciata sui tempi dell’operazione: “Il percorso si può avviare assieme, prima di Natale si potrà già vedere qualcosa“.
L’idea è quella di creare una lista civica senza simboli di partito (e quindi anche senza il simbolo di Possibile), una proposta alternativa al Partito democratico da presentare agli elettori per le elezioni amministrative del 2016. Entro fine mese Possibile lancerà un appuntamento in città per raccogliere e discutere idee e proposte per il governo delle Due Torri, poi “entro dicembre”, si augura Schlein, dovrebbe vedere la luce la lista civica unitaria anti-Pd di cui in città si parla da tempo.
Possibile non sta dialogando solo con Coalizione Civica o #Bonalè, i civatiani di Bologna aspettano anche Sel, da tempo impegnata in un aspro confronto interno sull’eventuale rinnovo dell’alleanza col Pd bologna. “Vediamo cosa decidono, di certo non possiamo fermare il nostro percorso per costruire l’alternativa. Il Pd ci accusa di voler dividere il centro sinistra. In realtà sono loro ad essere bravissimi nel minare l’alleanza con Sel. Penso ad esempio alla questione People Mover. All’interno della maggioranza sono saltati degli equilibri, e questo è frutto degli atteggiamenti ondivaghi all’interno del Pd”.
Sclein commenta anche la situazione di Bologna – “un corto circuito molto pericoloso tra potere politico, giudiziario e tessuto sociale”- e lo sgombero dell’ex Telecom. “Legalità e diritti non possono essere due dimensioni scindibili, altrimenti la legalità diventa un uso repressivo della forza. Le famiglie dell’ex Telecom sono ostaggi del bisogno e della mancanza di risposte di chi quelle risposte dovrebbe darle”.
Infine c’è la questione dell’8 novembre, con la grande manifestazione della Lega prevista in Piazza Maggiore. “Salvini è abituato a ricevere forti contestazioni, se lo deve aspettare se va in giro portando avanti messaggi di odio come purtroppo fa lui. Sono preoccupata per la deriva che sta prendendo la Lega e tutta la destra, sempre più spinta verso posizioni estreme, populiste, radicali e xenofobe”.
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