Bologna, 13 nov. – Hanno discusso (e a volte duellato) sui temi del lavoro, del jobs act di Renzi, della famiglia e dei diritti civili. Tutti però prendono le distanze, a loro modo e con alcuni distinguo, dalle cosiddette “spese pazze”.
Simonetta Saliera, capolista Pd, si dice convinta che “la maggioranza dei consiglieri dimostrerà la correttezza del proprio operato. Invece ci sono poche persone che come al solito usano le risorse come un privilegio”. “Dal 2010 al 2014 non ho avuto spese di rappresentanza e non ho offerto pranzi se non di tasca mia – rivendica la capolista dei democratici ed ex vicepresidente della Regione sotto la giunta Errani – e quando non riuscivo a mangiare in trasferta mangiava panini”. Piergiovanni Alleva della lista Altra Emilia Romagna si chiede invece ironico: “Si va in Regione per il bene comune o per andare a cena? Il danno che è stato fatto è politico prima che all’erario, perché fa venire meno la fiducia dei cittadini nei loro rappresentanti”. Alleva parla di “fatti penali, non da ergastolo, intorno ai quali non si può dare un giudizio sulla funzione della Regione. Bisogna tenere la testa fredda”. Franco Grillini (Emilia-Romagna Civica) ricorda di essere uno dei pochi non indagati, e aggiunge: “I processi li fanno i magistrati non i giornali. Bisogna però dare un segnale molto forte anche se l’Emilia-Romagna ha già tagliato le spese. Non è stato però fatto abbastanza e servono misure drastiche, si possono abrogare i fondi di cui ancora dispongono i gruppi”. Nunzio Diana del Movimento 5 Stelle rivendica le denunce e il buon esempio dei grillini sul tema dei costi, ma sul tema delle consulenze finite sotto la lente di ingrandimento della procura Diana specifica: “Sono contestazioni che vanno verificate, non escludo possa esserci un margine d’errore”. Valentina Castaldini del Nuovo Centro Destra propone tagli ai costi della politica in Regione, “così come abbiamo già fatto nel Comune di Bologna. Oggettivamente però in Regione c’è chi ha sbagliato. Si doveva fare di più”. Daniele Marchetti della Lega Nord chiede “chiarezza” perché altrimenti “il governo avrà l’alibi per mettere le mani sulle Regioni”. Marchetti, consigliere provinciale a Bologna dal settembre 2011, rivendica di non aver “nemmeno chiesto il rimborso del treno”.
I temi cari ai candidati.
Saliera punta sul lavoro. “Bisogna utilizzare i fondi europei per avere il massimo di ricaduta sull’occupazione”. Anche Alleva punta sul lavoro, ma la sua preoccupazione è tutta sul jobs act. “Voglio difendere i lavoratori dal Governo Renzi, la Regione deve lavorare per limitare i guasti di quella politica”. Franco Grillini di Emilia Romagna Civica vuole invece “rappresentare il polo laico della coalizione del centro sinistra e tenere alti i valori dei diritti civili, dell’ambiente e della cultura”. Anche Nunzio Diana, candidato per il Movimento 5 Stelle, tiene molto al tema del lavoro. “La cosa mi accomuna con Alleva, in più noi del Movimento faremo della lotta al digital divide un nostro cavallo di battaglia”. Valentina Castaldini del Nuovo centro destra mette al centro formazione, istruzione e conciliazione casa-lavoro. Per Daniele Marchetti della Lega Nord invece attenzione deve essere stare la sanità (“bisogna avvicinarla ai cittadini e eliminare gli sprechi”), al lavoro (“serve agire sull’Irap e avere un occhio di riguardo per le imprese dei giovani”) e agli aiuti sociali (“aiutare prima la nostra gente”, specifica il leghista).
La polemica Grillini-Castaldini
Gli uffici comunali di Bologna “usciranno con le ossa rotte” dalla trascrizione delle nozze gay celebrate all’estero e dal braccio di ferro con la Prefettura. La previsione è di Valentina Castaldini, consigliera comunale Ncd a Palazzo D’Accursio e candidata alle prossime regionali, che questa mattina sul tema delle famiglie omosessuali ha battibeccato con Franco Grillini, consigliere regionale uscente e capolista a Bologna della lista Emilia-Romagna civica. Castaldini parte proponendo i “voucher per le famiglie che non si possono permettere le scuole paritarie” e garantendo la “libertà di scelta alle famiglie anche per le cure”. Poi passa all’attacco del sindaco di Bologna. “Virginio Merola, poverone, non ha ancora ben chiare le priorità- afferma l’esponente Ncd- si vede che è in un periodo politico un po’ basso e quindi ha voluto fare uno strappo che non riesce neanche lui a gestire”. Per Castaldini, dunque, “ci sarà da divertirsi per come gli uffici e la burocrazia di questo palazzo, che sono bassi come è bassa la politica, potranno gestire questa cosa”. Secondo la candidata Ncd, “malissimo: ne usciranno con le ossa rotte”. I toni di Castaldini non piacciono a Grillini, che si scalda: “Tu sei offensiva, si possono dire le cose anche senza offendere” La trascrizione delle nozze all’estero, voluta da Merola, è secondo Grillini “assolutamente legale e anche doverosa”.
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