Edicolanti in presidio sotto la sede Rai

Sono sul lastrico e denunciano: troppo lavoro per nulla. Le liberalizzazioni della vendita dei giornali, la riduzione degli aggi e la mancata riforma della legge sull’editoria, sono le cause che hanno portato in due anni alla chiusura di oltre 10 mila edicole in tutta Italia.

Radio Città del Capo - Edicolanti in presidio sotto la sede Rai

14 gen – Gli edicolanti sono l’ultima ruota nella filiera dell’informazione, ma rappresentano anche l’anello di congiunzione con il territorio che rischia di spezzarsi. Negli ultimi due anni più di 10 mila le edicole in Italia hanno chiuso i battenti, colpite da leggi che hanno ridotto gli aggi sui giornali (dal 19&% al 10%), e dalla crisi generale che di certo non aiuta.

Per queste ragioni circa 200 edicolanti, principalmente emiliano-romagnoli (ma provenienti anche da Lombardia, Piemonte, Veneto e Toscana), hanno protestato, coordinati dal Si.na.g.i.davanti alla sede Rai di Bologna. Protesta silente, quella dei giornalai che con pochi striscioni e senza troppo baccano, si sono radunati sfidando il freddo a suon di nocino e focaccine per tutti.

Bisogna riformare la legge sull’editoria“, sentenziano, tutti concordi sul fatto che bisogna distinguere un prodotto di informazione da un prodotto editoriale privo di valore informativo. “Abbiamo degli obblighi di esposizione difficili da rispettare; dovremmo avere a nostra disposizione una superficie espositiva troppo ampia per poterci permettere di mettere sullo stesso livello tutti i giornali e le riviste”, hanno detto due edicolanti di Modena che ai nostri microfoni hanno denunciato anche la disparità tra ore di lavoro e compenso sempre meno certo.

Ascolta gli edicolanti informazione come una pistola ad acqua per post

Un altro problema denunciato è la liberalizzazione della vendita dei giornali. Il loro potere decisionale è quasi del tutto azzerato dagli ultimi provvedimenti del governo Monti – il più importante tra i quali è il decreto legge 179/2012 – secondo cui gli edicolanti potranno restituire al distributore i prodotti editoriali solo dopo che l’editore li abbia richiamati alla scadenza prevista

Il presidente del Si.na.g.i. di Bologna, Giuseppe Marchica, ha spiegato ai nostri microfoni le ragioni degli edicolanti e ha preannunciato ulteriori mobilitazioni nel caso in cui la protesta non fosse ascoltata.

Ascolta Giuseppe Marchica Giuseppe Marchica sinagi bologna gionalai