18 dic. – Guardando al 2012 che sta per concludersi, Unioncamere e la Regione Emilia-Romagna parlano di un anno “pesante”, “difficilissimo” e di “prospettive di segno negativo per il 2013“. Questa mattina il presidente delle Camere di Commercio dell’Emilia-Romagna Carlo Alberto Roncarati e l’assessore alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli hanno diffuso il rapporto 2012 sull’economia regionale: “Per la prima volta da quando lo presentiamo”, ha detto Roncarati, “i dati sono peggiori rispetto alla media nazionale su molti fronti e non per colpa delle imprese ma in conseguenza del sisma“. A cominciare dal Pil, il calo è stato del 2,6%, mentre la previsione per l’intero paese è del 2,4%.
Si prevede che la disoccupazione raggiunga il valore record del 7% e nel 2013 potrebbe arrivare addirittura al 7,9%, anche perché hanno iniziato a cercare lavoro molti cosiddetti inattivi, ovvero studenti, casalinghe e pensionati. “Bisogna rompere lo schema, non si può reggere a lungo una situazione in cui aumentano le tasse e la disoccupazione”, ha detto l’assessore Muzzarelli, che sta preparando una legge regionale per “aumentare l’appetibilità della Regione“:
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L’anno non si è ancora chiuso, ma la tendenza è chiara e si guarda già al futuro. Per rilanciare l’edilizia, che da quattro anni è in difficoltà e quest’anno ha un volume d’affari dimininuito del 2,2%, si confida nei 6 miliardi per la ricostruzione di case e imprese, previsti dall’accordo firmato ieri fra l’Associazione bancaria italiana e la Cassa depositi e prestiti.
Il settore manifatturiero “è entrato in una spirale recessiva” e la Regione parla di “terremoto industriale“: nei primi 9 mesi dell’anno l’industria ha perso il 4% della produzione, il 3,8% del fatturato e il 4,3% degli ordini. “L’agricoltura tiene, nonostante la siccità”, spiega Muzzarelli, anche se è difficile che possa “mantenere livelli di redditività soddisfacenti”. La meccanica si sta riprendendo “a macchie di leopardo, per esempio, a Bologna, nel packaging.
Nonostante tutto, le esportazioni pesano per 37 miliardi (nei primi 9 mesi del 2012, dati Istat) sul sistema economico regionale, segnando un +3,6% rispetto allo stesso periodo del 2011.
Negli stesi mesi il tasso di occupazione ha retto (+0,1%), ma per sostenerla si è fatto ricorso massicciamente agli ammortizzatori sociali, con un impiego della cassa integrazione guadagni dell’11,4%.
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