30 dic. – A Bologna potrebbe aprire un Cie, centro di identificazione e espulsione per migranti. Per la città non si tratterebbe di una novità, perché sotto le Due Torri un Cie è stato operativo in via Mattei fino al 2013. Ora, al posto del Cie e sempre in via Mattei, c’è un hub che si occupa di identificare e smistare i migranti sul territorio. Non più un luogo di detenzione, ma un luogo inserito nella macchina dell’accoglienza del Ministero dell’Interno.
Del possibile ritorno del Cie a Bologna ne abbiamo parlato con Giuseppe Campesi dell’Università di Bari, autore di Polizia della frontiera e La detenzione amministrativa degli stranieri; con l’avvocato Gian Andrea Ronchi che da anni si occupa della questione e che nel Cie di Bologna c’è stato più volte; e con Neva Cocchi dello sportello migranti del Tpo. “Magari i Cie fossero come le carceri – dice l’avvocato Ronchi – In carcere esiste un ordinamento, sappiamo cosa si può fare o non si può fare. Nei Cie invece c’è la discrezionalità assoluta, si tratta di un luogo di non diritto”.
di Giovanni Stinco e Martina Nasso
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