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Dissesto idrogeologico. Gabellini: “A Bologna siamo all’anno zero”

Bologna 6 nov. – Sulla prevenzione del dissesto e sull’informazione a riguardo il Comune di Bologna è “all’anno zero”. Parola di assessore all’ambiente. Patrizia Gabellini, partecipando mercoledì 5 novembre alla commissione Territorio si è espressa senza mezzi termini, concludendo poi i lavori con l’elenco delle linee direttive da cui  partire per sviluppare un nuovo metodo di prevenzione per il territorio cittadino.

Nell’incontro, richiesto dai consiglieri Amedeo Bianchi e Giuseppe Muscarnera del gruppo di centro sinistra del quartiere San Vitale, sono anche intervenuti Ferdinando Petri dell’ufficio tecnico Bacino Reno e Federico Grazzini dell’Arpa.

Proprio l’Arpa ha presentato uno studio per evidenziare il rischio di esondazione del torrente Ravone (via del Genio, via Felice Battaglia) nel caso di precipitazioni superiori ai 70 mm in due ore. “I rischi sono reali e tangibili” ha poi affermato Petri che avverte, “Bologna finora ha goduto di una relativa sicurezza, ma quel margine si sta assottigliando” alla luce dell’acuirsi degli eventi meteorologici.

L’amministrazione punterà a fare più informazione ai cittadini, finora mai svolta per ammissione della stessa Gabellini, informazione necessaria per limitare i numerosi casi di scarichi o costruzioni abusive lungo le sponde degli argini torrentizi. Petri ha sottolineato l’importanza della pulizia dei corsi d’acqua, fondamentale per evitare l’ostruzione dei canali sotterranei della città.
Ma saranno necessari anche protocolli d’intesa tra i vari enti deputati alla gestione dei corsi d’acqua bolognesi per garantire una efficace cooperazione e coordinazione degli interventi, onde evitare conflitti e contrasti sulle zone di competenza, “non facilmente delimitabili” a detta della Gabellini.

Sarà poi il Piano di Cambiamento Climatico che permetterà di stabilire i necessari investimenti da compiere per la costruzione di casse di espansione dei corsi d’acqua e sistemi fognari, come quello in programma per l’Aposa, che dovrebbe trasportare le “acque nere” dal fiume direttamente al depuratore di Bologna. 3,5 milioni di euro è il costo previsto dell’opera da realizzarsi entro il 2017.

L’assessore si è poi espresso riguardo al miliardo e trecentomila euro di fondi statali stanziati dal governo per gli interventi contro il dissesto idrogeologico su tutto il territorio italiano. “Se si considera che la stessa cifra è stata spesa per realizzare il passante autostradale nord capiamo che i soldi per il dissesto sono troppo pochi e non basteranno per tutto il paese”.

La valutazione dell’assessore Gabellini sull’incontro è positiva. Ascolta l’intervista

Nicolò Moruzzi

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