Bologna, 20 nov. – Chiedere di vedere il proprio contratto di lavoro senza successo e poi scoprire che era un contratto da aiuto cuoco part time, invece che un contratto da responsabile di cucina a tempo pieno. E’ successo ad Albert, cuoco con esperienza ventennale e con un passato lavorativo da chef in un’altra Regione, quando è arrivato a Bologna.
Le situazioni di contratti fantasma o ridotti all’osso, con molte ore mancanti, sono molto comuni nel settore della ristorazione, ci conferma Monia Monti della Filcams-Cgil. “Molti lavoratori però purtroppo hanno il timore di denunciare”. Con contratti al ribasso però si perdono anche i diritti, perché vengono ridotti anche i contributi pensionistici, la maturazione delle ferie o del livello salariale per il calcolo della disoccupazione.
Quella di Albert è una delle tante storie che raccontano il lato oscuro della “città del cibo“, come da qualche anno è chiamata Bologna. L’aumento del turismo ha creato 10 mila posti di lavoro in pochi anni, ma c’è qualcosa che non sta funzionando. Ve lo racconteremo, assieme alla Filcams-Cgil di Bologna, ogni martedì su Radio Città del Capo dalle 8.45 alle 9 nella trasmissione “I diritti nel piatto“.
Se volete contattarci e raccontarci la vostra storia potete scriverci a diretta@radiocittadelcapo.it oppure mandarci un sms o un messaggio WhatsApp al 3487649289
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