Bologna, 27 lug. – Sono stati 1787 gli emendamenti da votare, 39 le ore ininterrotte in aula ma un traguardo finalmente raggiunto per l’intera comunità lgbt: alle 3.30 di questa mattina l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha approvato la legge contro l’omotransfobia, discriminazioni e violenze determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. La sessione più lunga di sempre ha consegnato un provvedimento approvato con i 33 voti di Pd, M5S, Sinistra Italiana e Gruppo Misto, i 10 no di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, determinati fino all’ultimo nel tentativo di ostacolare la legge.
Rimane nell’impianto l’articolo 12, che blocca gli aiuti alle associazioni che promuovono la gestazione per altri. Voluto dall’ala cattolica del Pd, l’emendamento ha spaccato sia il centrosinistra che la comunità gay: votando contro, Igor Taruffi (Sinistra Italiana) ha definito “un errore inserirlo”, mentre Silva Piccinini (M5S) ha parlato di “bavaglio”.
Attivisti e attiviste delle realtà che lottano per la tutela dei diritti lgbt hanno presidiato l’aula fino all’ultimo: “È fatta! Abbiamo una legge regionale per le meravigliose creature di ogni genere e orientamento”, – ha scritto Vincenzo Branà, il presidente di Arcigay Bologna, ringraziando la relatrice di maggioranza Roberta Mori.
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