Diario da Lampedusa. Cerimonia interreligiosa per ricordare
A Lampedusa cerimonia interreligiosa per ricordare le vittime del 3 ottobre. Sindaco Giusi Nicolini invita alla memoria, all’accoglienza

Biciclette trasformate in navi, con luci e vele, attraversano il centro della città e portano turisti, curiosi, partecipanti, giornalisti al palco diventato un quadro vivente che dà eco alle voci e alle storie dei Lampedusani. Cantieri Meticci, compagnia bolognese e molto internazionale, ieri sera ha così dato il via al Festival Sabir.
Oltre le polemiche, i contrasti, i compromessi ecco che prevale la forza del racconto e del teatro, portando chi ascolta in fondo alle miniere della “Belgica” insieme agli emigrati italiani e a sentire da vicino le solitudini e le speranze dei migranti di ogni epoca, con il bel lavoro di Mario Perrotta. Ascanio Celestini invita a conoscere e ascoltare ancora gli abitanti dell’isola. È invece il sindaco Giusi Nicolini a parlare dell’attuale attenzione italiana ed internazionale per l’isola come di un’occasione ed una responsabilità e invita alla memoria, all’accoglienza e a lottare con ogni mezzo perché una tragedia come quella del 3 ottobre non si ripeta.
Altri linguaggi si intrecciano. Quello dei partecipanti ai workshop internazionali di oggi, o quello delle fedi, ad esempio. Si è appena conclusa la cerimonia interreligiosa per ricordare le vittime del 3 ottobre. Promossa dalla Federazione Chiese Evangeliche e dall’Arcidiocesi di Agrigento, ha riunito rappresentanti delle comunità ortodosse, islamiche, induiste, buddhiste, mormoni e sikh. Il luogo scelto è il santuario della Madonna di Porto Salvo, che fin dal medio evo è stato luogo di preghiera per cristiani e musulmani, che condividevano l’ingresso ai due spazi di raccoglimento. È stato un bel rito di condivisione e riflessione, con parole in diverse lingue e gesti simbolici importanti, che ha coinvolto i presenti. Anche i ragazzi e le ragazze che su quella barca il 3 ottobre c’erano e sono ancora vivi, e in questi giorni stanno affrontando con coraggio il ricordo (e l’assalto delle telecamere).
Domani, 3 ottobre, giornata della memoria si intrecceranno e sovrapporranno parole, urla e silenzi. Momenti simbolici di ricordo delle vittime e il pensiero ai sopravvissuti, ma anche un convegno istituzionale con rappresentanti del Parlamento Europeo e del governo italiano, su invito e solo per gli accreditati, e chi manifesterà contro la “passerella istituzionale” e per politiche di accoglienza e giustizia.
Nadia