Death from Above 1979: “Ecco perché siamo tornati in studio”
Jesse F. Keeler, metà dei Death from Above 1979, ci spiega i retroscena del nuovo The Physical World: venerdì il live (sold out) al Covo

15 ott. – Dieci anni fa ci avevano travolti con l’esordio You Are a Woman, I Am a Machine e ora sono tornati: The Physical World, il secondo album dei Death from Above 1979, è uscito a settembre e la band è attesa venerdì al Covo per un live sold out. Metà del duo è stato ospite a Maps qualche giorno fa per raccontarci i motivi che hanno spinto la band a tornare in studio: “Avevamo voglia di fare ancora dei live, ma con nuove canzoni”, ci ha detto Jesse F. Keeler, che si occupa di basso e synth, lasciando voci e chitarre a Sebastien Grainger. I canadesi, infatti, dopo un momentaneo scioglimento, si sono riuniti e hanno continuato a suonare dal vivo, ma con un repertorio abbastanza limitato: le canzoni dell’album sopraccitato e di un paio di ep. “Essere creativi è importante: suonare dal vivo è importante, ma non quanto creare nuove canzoni”, ha detto Keeler.
Nell’intervista qua sotto troverete anche alcune considerazioni sul tempo intercorso tra primo e secondo album e su come questo tempo abbia cambiato la band e il modo di fare musica: “Ci sono un sacco di errori, in You Are a Woman, I Am a Machine: si sentono tamburelli che scivolano e bacchette che cadono per terra: siamo molto più bravi nella registrazione e nel missaggio”. Ma Keeler ha continuato specificando che quello che si è mantenuto è stato il suono della band: “Il primo disco è stato una sorta di unità di misura con la quale ci siamo regolati per spingerci oltre, mantenendo alcune cose.” E, gran finale, i dischi dell’isola deserta tra cui spiccano Led Zeppelin e Daft Punk.