2 mar. – “Non è il momento di una guerra nel Pd e nemmeno nel centro sinistra”, avverta Andrea De Maria, rieletto alla Camera per il Partito nel collegio uninominale di Bologna. “La scissione con Liberi e uguali” viene definita “drammatica” dal deputato, perché “ha indebolito le ragioni del centro-sinistra e ha dato ai cittadini un’impressione di conflitto”. Tutti ne hanno pagato le conseguenze, sia il Pd che Leu, che non ha potuto infatti contare sui voti dei delusi.
Un aspetto positivo però ci sarebbe, secondo De Maria, e lo fornirebbe proprio il risultato di Bologna che “va in controtendenza rispetto al nazionale”. Nel capoluogo emiliano-romagnolo infatti “la coalizione è andata benissimo” confermandosi “un valore aggiunto”; per questo bisognerà “lavorare su un’ampia coalizione anche con Liberi e uguali” in futuro. Con l’obiettivo quindi di lavorare e ripensare insieme a temi, come quello della sicurezza: “Dobbiamo mettere in campo un’idea alternativa a quella della Lega: presidio del territorio, presenza forze dell’ordine, certezza della pena, ma anche coesione e inclusione sociale, lotta al degrado. Perché soffiare sul fuoco delle paure degli elettori può portare qualche voto ma poi rende tutti più insicuri”.
Cosa deve fare ora il Pd a livello nazionale? “Il Pd è all’opposizione, e deve farla”
L’intervista completa al deputato Pd Andrea De Maria
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