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DancER, quando l’hip-hop fa rima con educazione

Bologna, 14 gen. – Al via la seconda edizione della scuola di hip-hop per i ragazzi delle periferie “DancER”, promossa dall’associazione LaborArtis e rivolta agli studenti delle scuole Bottego e Salvo d’Acquisto del quartiere Navile di Bologna. Rispetto all’edizione dello scorso anno, quella del 2019 sarà totalmente gratuita e sarà parte delle attività curricolari della scuola elementare. L’obiettivo è quello di impegnare il pomeriggio degli scolari dai 6 ai 15 anni per intervenire alla radice di problemi come il bullismo. Non si tratta solo di allevare talenti, ma anche educare alle regole della convivenza.

“La prima edizione di DancER è stata un successo – ha detto Chiara Badini, presidente associazione Laborarte – sia per una grande risposta e attenzione da parte dell’amministrazione e delle tante realtà del territorio che abbiamo coinvolto, sia per ciò che abbiamo trasmesso: la danza come linguaggio universale che è in grado di creare nuove amicizie, conoscenza, stimolare quanto di più bello e sano si possa fare”. Sono stati quasi 100 i partecipanti a DancER lo scorso anno e per questa edizione si punta alle tre cifre, entrando a pieno titolo nelle scuole bolognesi.

“Ne sono orgogliossima – ha detto Marilena Pillati, vicesindaco e assessore alla scuola del Comune di Bologna – Bologna ha riscoperto l’enegia della danza, il suo valore integrativo. Abbiamo fortemente sostenuto il primo progetto e ancora di più questa edizione”. Gli insegnanti sono professionisti: Raffaella Siano, Serene Ballarin, Gianluca Colonnelli, Federica Galimberti, Stefania Palmieri, coreografa di ballando con le stelle e Carlos Kamizela, di origini congolesi. “I ragazzi di queste scuole sono fortunati ad avere chi si preoccupa di dare loro stimoli diversi e positivi”, ha detto Kamizela. Gli organizzatori si rivolgono ad un’utenza scettica, ma l’hip hop invece permette ai ragazzi di avvicinarsi al mondo del ballo, come Tarik, bambino bielorusso di 10 anni che dopo l’esperienza di DancER si è iscritto ad un’accademia di danza classica e contemporanea.

Anche Daniele Ara, presidente del quartiere Navile, si è detto soddisfatto di come il progetto si stia radicando: “C’è bisogno di questo per dare orgoglio alle periferie e le iniziative hanno maggior valore se partono da luoghi che si ritengono marginali, anche se non lo sono, per far sentire protagonista chi ci abita. La Salvo d’Acquisto è un’ottima scuola, vive spesso un pregiudizio, cioè quello che sia meglio andare in una scuola del centro. Questa è la dimostrazione del contrario”.

di Marcello Caponigri

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