Radio Città del Capo sta per spegnere 30 candeline. E’ nata, da una costola di Radio Città, con la volontà di essere una voce libera. E schierata: contro il razzismo, le discriminazioni e le ingiustizie. Per questo fu scelto di aggiungere “del Capo” allo storico nome: per rivendicare solidarietà e vicinanza con la lotta anti-apartheid in Sudafrica.
Oggi vogliamo celebrare i nostri primi 30 anni, facendo quello che facciamo ogni giorno, anzi di più. Vogliamo schierarci in una battaglia di civiltà da cui nessuno, secondo noi, può chiamarsi fuori. Per questo abbiamo deciso di dare vita ad una campagna radiofonica di sostegno all’approvazione della legge sullo ius soli temperato e sullo ius culturae. Sappiamo che i giornalisti dovrebbero narrare i fatti tenendo da parte le opinioni personali. Cerchiamo di farlo tutti i giorni. Sullo ius soli non possiamo.
Per questo inonderemo le nostre frequenze di voci a sostegno di questo ineludibile passo di civiltà. Politici, attivisti e militanti ma anche, e soprattutto, le voci e le storie degli italiani senza cittadinanza, le loro vite, le loro aspirazioni, i loro problemi.
Un modo per ricordarci da dove veniamo ma soprattutto raccontare dove vogliamo andare. Buon compleanno Radio Città del Capo.
Ius soli. A Bologna presidio per chiedere solidarietà ed eguaglianza
“Sono di Bologna, perché non posso essere italiano?”
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