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Da #Bonalè passa anche Frascaroli. “Qui si parla di cose concrete, è una fortuna”

Amelia Frascaroli poco prima di firmare contro lo sgombero di Làbas

Bologna, 5 nov. – C’era chi si aspettava Alberto Ronchi, l’ex assessore silurato dal sindaco Merola e che ora medita su come “mandare a casa” il partito democratico, “disgrazia per Bologna“. Altri ancora speravano nell’arrivo di Mauro Zani, cofondatore di quella Coalizione civica che col sindaco vuole ballare “il ballo dello sgombero”. Invece, a sorpresa, a mettere piede ieri sera nel centro sociale Làbas occupato di via Orfeo è stata Amelia Frascaroli, assessore al welfare della giunta Merola. Un arrivo inaspettato, che ha lasciato tutti di sasso.

Che ci fa un assessore che governa assieme al Pd nell’assemblea #Bonalè lanciata dal leader del Tpo Gianmarco De Pieri? Quella stessa assemblea che punta chiaramente a “determinare, basso contro alto, il governo della città” e “mandare a casa la casta”, democratici inclusi. Intanto firma contro un possibile futuro sgombero del centro sociale occupato. “Apprezzo quel che fanno, lavoreremo per farli restare lì”, dice l’assessore che ha da poco rinsaldato l’asse col sindaco con la nomina del nuovo assessore alla cultura. E alla domanda sulla sua presenza in un’assemblea elettorale anti-Pd non si scompone per nulla: “Questo è uno spazio di sinistra e le occasioni per ascoltare e ascoltarsi sono importanti. Qui si trattano temi concreti, l’unica cosa che possiamo fare in questo momento. Altro che alleanze“. I temi che interessano a Frascaroli sono quelli “della casa, del lavoro, della cultura, di come fare bilanci giusti, dell’inclusione”. “Prima di qualsiasi altra considerazione la sinistra deve ripartire da qui. Per questo – ragiona Frascaroli – mi sto mettendo in ascolto di tutti questi mondi che per fortuna si stanno mettendo in moto nella città”.

Dopo la visita a Làbas Frascaroli vedrà Vendola. Magari quella sarà anche l’occasione per capire cosa ne sarà di Sinistra ecologia e libertà a Bologna, il partito che l’ha appoggiata alle scorse amministrative e che ora, stando alla indicazioni che arrivano da Roma, dovrebbe rompere l’alleanza con i dem in vista delle prossime elezioni comunali del 2016.

Nel frattempo l’assessore ha chiesto al Pd di mettere da parte le “titubanze e la mancanza di coraggio che stanno fiaccando l’azione amministrativa e politica di Bologna” perché altrimenti “il centro sinistra rischia di perdere le prossime elezioni”. Per il sindaco Merola invece la richiesta è quella di mettere in campo un “grande piano sociale per combattere l’assenza di casa a Bologna“. Aspettando risposte Frascaroli di commenti sulla situazione politica non ne vuole fare: niente da dire sulla situazione in cui versa Sel sotto le Due Torri, così come nessun commento arriva sul futuro sempre più precario dell’alleanza tra i vendoliani e democratici. Fra un anno che farà Frascaroli? “Non ne ho la minima idea ed è una questione che non mi tocca, ci penserò ma prima ho molti altri problemi da affrontare e su cui lavorare”. L’emergenza casa, ad esempio.

All’assemblea di Làbas Frascaroli non ha parlato. Si è limitata ad ascoltare in fondo alla sala. Poi, dopo un’ora e mezza, se ne è andata. Il secondo incontro di #Bonalè, iniziato alle sette di sera, è andato avanti per un paio di ore tra interventi programmati e dibattiti. Tra i volti noti i consiglieri comunali Mirco Pieralisi e Cathy La Torre, il consigliere regionale dell’Altra Emilia-Romagna Giovanni Alleva, Vincenzo Branà del Cassero, Marco Trotta della Coalizione civica, Tiziano Loreti di Rossa e Lorenzo Alberghini. Alla fine i presenti si sono divisi in gruppi tematici. L’accordo è quello di rivedersi nelle prossime settimane per elaborare proposte concrete “per la Bologna del 2016”. “E’ un successo, ci sono trecento persone, tante quante se ne sono viste nella prima assemblea”, dice Ada Talarico di Làbas al microfono.  L’idea è quella di programmare per metà dicembre un grande appuntamento pubblico. La speranza di molti è che per quella data la “cosa rossa” si sia formata anche in città, una lista civica che oltre ai presenti metta assieme Sel o quel che Sel diventerà, i civatiani di Elly Schlein, la Coalizione civica di Zani e gli attivisti di Vincere in Comune.

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