Da Bernacca alle app. Un bollino contro il “meteo terrorismo”
La nuova qualifica professionale di tecnico in meteo climatologia operativa istituita in regione servirà a combattere il “terrorismo meteorologico”

Bologna, 2 ott. – Sono accesi i toni della discussione al convegno di meteorologi “Previsioni e previsori” nella Sala Polivalente della Regione in viale Aldo Moro 50. Tra gli studiosi, i professionisti, i ricercatori e i professori serpeggia l’insoddisfazione per una disciplina che ancora in Italia non ha un percorso specifico di formazione a livello accademico, nel panorama di un’università sempre più ridotta ai minimi termini: secondo Rolando Rizzi, del dipartimento di Fisica dell’Unibo, le docenze nell’area disciplinare di scienze fisiche sono diminuite del 6,8% dal 2011. La qualità reale delle previsioni è molto aumentata negli ultimi anni ma rimane forte il gap con i paesi di PIL comparabile, sottolinea il direttore generale di Arpa Emilia-Romagna Stefano Tibaldi.
Alle lamentele del mondo più strettamente accademico si sommano quelle legate ai risvolti mediatici della meteorologia. I media tradizionali sono ancora sostanzialmente sdraiati sul modello Bernacca, mentre proliferano “siti e sitarelli web che ricevono numeri spropositati di click” anche se “la qualità talvolta è infima” dal momento che “si permette a chiunque di fare previsioni” dice Tibaldi. Risale al giugno scorso l’istituzione della qualifica professionale di tecnico in meteoclimatologia operativa con cui la Regione ha lanciato il “bollino di qualità” per i meteorologi proprio per fornire agli utenti la facoltà di discernere chiaramente chi fornisce previsioni con cognizione di causa e chi no. Nello specifico, si tratta di evitare facili allarmismi che possono avere conseguenze funeste; secondo Carlo Cacciamani, direttore del Servizio Meteo-Idro-Clima dell’Arpa, “non hanno torto i bagnini arrabbiati” che quest’estate hanno lanciato una class action contro i portali che si occupano di meteo e che con previsioni inaccurate – definite “meteo-terrorismo” avrebbero causato facili allarmismi che hanno svuotato le spiagge. Facili allarmismi che mirano alla spettacolarizzazione più che all’accuratezza, che possono interferire nella gestione delle emergenze reali e che in passato hanno prodotto vere e proprie incomprensioni con i Comuni o casi di cattiva informazione in cui allarmi lanciati da siti o applicazioni di dubbia affidabilità sono stati scambiati per allerte della Protezione civile. Casi contro i quali, assicura Paola Pagliara del Dipartimento nazionale di Protezione civile, si sporge querela ogni qualvolta ci siano i margini legali. In ogni caso, chiarisce Cacciamani “è impossibile dare previsioni a scala locale con largo anticipo”.
Ma c’è spazio anche per i mea culpa: “non dobbiamo prendercela con i giornalisti, dobbiamo imparare a comunicare” mette in guardia il volto noto della meteorologia televisiva Andrea Giuliacci, intervenuto in chiusura al tavolo del convegno. Magari prendendo spunto dai siti meteo privati che si inventano i nomi delle perturbazioni che vengono poi diffusi dai telegiornali – siti la cui affidabilità è discutibile ma la cui “capacità comunicativa” è “sicuramente buona” dal momento che utilizzano “tecniche e modalità” che “evidentemente sono vincenti se i mass media le riprendono” dice Cacciamani.
La nuova qualifica professionale dovrebbe quindi essere un antidoto contro questi casi di informazione meteo inaccurata, avvicinando quella del meteorologo ad altre professioni; “una persona che non è medico non può inventarsi una cura per la leucemia e diffonderla impunemente su internet” è l’esempio utilizzato da Cacciamani. Le competenze specifiche verranno valutate da parte di una commissione di esperti che certificherà la professionalità del candidato. Questi esperti devono però essere ancora formati a loro volta, e prima che ci si possa candidare alla qualifica professionale passeranno “mesi, non anni”, assicura Patrizia Vaccari, dell’Assessorato regionale alla Formazione. “Ci vorrebbe che questa iniziativa che abbiamo fatto partire in Emilia Romagna propagasse in altre regioni è l’auspicio finale di Cacciamani, “è evidente che ci dovrebbe essere una qualifica nazionale“.
Beniamino Della Gala