24 feb. – Il vescovo vicario di Bologna Ernesto Vecchi ha attaccato l’edizione bolognese del quotidiano La Repubblica. Lo ha fatto attraverso una lunga intervista concessa a E’TV, emittente di proprietà della Curia, in cui ha parlato per la prima volta della vicenda Delbono, affermando che “molte volte non si è riusciti a vedere che governare vuol dire governare la città, non le ideologie, non i propri interessi personali, non un disegno anticlericale che vuol dire andare contro se stessi”.
L’attrito con il quotidiano ha prodotto le prime scintille alcune settimane fa, quando il giornale ha pubblicato una lettera dell’avvocato delle famiglie di bambini vittime di violenza da parte di un parroco ferrarese, in cui si chiedeva alla Curia il risarcimento, dal momento che il prete risulta nullatenente. Ora a dare fastidio a via Altabella sono stati i ripetuti articoli in cui Repubblica è andata a scavare sulle proprietà immobiliari della Chiesa, e sui fondi che riceve dal Comune per gli oneri di urbanizzazione.
Vecchi da E’TV ha minacciato: “Niente di grave, però stiano attenti a non dire delle falsità, stiamo attenti, ci sono anche le vie legali“. Vecchi ha poi spiegato che “è l’ufficio che aiuta il Cardinale a governare la diocesi, non ha nessuna proprietà se non immobili essenziali, tutti gli altri immobili sono di proprietà di enti distinti dalla Curia che hanno delle finalità proprie”, ribadendo che i giornalisti farebbero meglio a fare “cronaca della città, della polis”.
Infine, come in una operazione trasparenza, dopo aver annunciato che la Chiesa vive di carità, Vecchi ha dichiarato il proprio reddito: “Sapete cosa prendo io di stipendio al mese?“novzantutanta”- in dialetto – 980 euro al mese – ha concluso il vescovo.
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