Bologna, 12 mar. – Rinvio a giudizio per 13 attivisti del Cua che irruppero durante il cda dell’Ateneo di Bologna e cercarono di appendere al collo del rettore un cartello. E’ quanto chiede la Procura (pm Antonello Gustapane) per i fatti che risalgono al novembre 2012. Numerosi i reati contestati: interruzione di pubblico servizio, violenza privata aggravata dal fatto che la persona offesa, Ivano Dionigi, sia un pubblico ufficiale, accensioni ed esplosioni pericolose, imbrattamento e deturpamento. Due di loro dovranno rispondere anche di manifestazione non autorizzata.
Il 27 novembre, una trentina tra precari e studenti decise di puntare direttamente al cda dell’Ateneo per chiedere di prendere le distanze dalle politiche del Governo e dalla spending review. I ragazzi cercarono poi di appendere il cartello al collo del rettore con scritto “Ivano Dionigi non vuole mettere i soldi”, lui rispose fermo: “Le mani addosso no”.
Per la Procura furono offesi “l’onore e il prestigio” di Dionigi perché gli furono lanciate addosso false banconote e per il tentativo di appendergli il cartello. Inoltre i manifestanti, prima di arrivare nella sede del Rettorato, lanciarono tre petardi in via Zamboni e imbrattarono con delle uova i muri dell’Ufficio scolastico regionale e dell’Unibo store.
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