8 lug. – Con 5,34 kg per abitante l’Emilia Romagna è la terza regione che raccoglie più rifiuti elettrici ed elettronici, Raee. Un buon punto di partenza, ma serve di più per raggiungere gli obiettivi europei: tra sette anni bisognerà arrivare al 65% di Raee raccolti rispetto a quelli immessi sul mercato, circa 9 kg pro capite rispetto ai volumi attuali. L’Italia dovrà recepire la direttiva entro il 2014.
Quest’anno per la prima volta il dato è in calo, il 18% in meno rispetto al 2011. La causa si è può rintracciare nella riduzione dei consumi a causa della crisi, ma anche nell’aumento dei canali illegali dello smaltimento, quelli praticati da chi “approfitta dei Raee per appropriarsi dei metalli preziosi che contengono e abbandona il resto”.
Fabrizio Longoni, direttore del centro di coordinamento Raee
I più raccolti, nei 358 centri per i rifiuti elettrici ed elettronici, sono tv e monitor, complice il passaggio al digitale terrestre, con 7.246.532 kg. Fanno seguito i “grandi bianchi” con 6.752.738 kg e dagli apparecchi refrigeranti con 5.354.300 kg. I piccoli elettrodomestici raggiungono quota 3.738.539 kg. Tra le province spicca Modena con 6 kg pro capite, seguita da Bologna (5,99), Ravenna (5,47), Reggio Emilia (5,25) e Piacenza (5,22), Ferrara (5,02), Rimini (4,86) e Parma (4,77). Ultima Forli’-Cesena, con 3,97 kg.
In Emilia Romagna parte dei rifiuti elettronici vengono riciclati grazie al progetto “Raee in carcere”.
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