Bologna, 5 dic. – Il nuovo rapporto Transparency non lascia scampo: l’Italia è al primo posto in Europa per la corruzione percepita. A farci compagnia Grecia, Romania e Bulgaria, a pari merito al 69esimo posto mondiale per trasparenza. Tra le più virtuose, con un certo distacco da noi, ci sono Danimarca, Nuova Zelanda e Finlandia.
“La percezione della corruzione è il modo per tastare il polso a un paese” commenta Davide Del Monte, di Transparency Italia (@transparency_it). La situazione non solo non migliora ma negli ultimi anni tende a peggiorare.
“Le ricette finora non hanno funzionato” sottolinea amaro Ernesto Belisario (@diritto2punto0), avvocato esperto di diritto dell’informazione. Il passaggio cruciale è stato il passaggio dalla carta al digitale: lì, secondo Belisario, abbiamo mancato un’occasione, “abbiamo sbagliato qualcosa”.
Un ruolo importante, per invertire la tendenza, deve averla il cittadino. In questi anni qualcosa si sta muovendo dal basso, come la campagna per un “Freedom of Information Acts” (FOIA) italiano.
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