11 gen. – Per soddisfare i suoi “irrealizzabili criteri”, il ministro Gelmini “chiede forse anche agli enti locali di organizzare pulmini di piccoli deportati da una scuola all’altra?”. A porre la questione è stata Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd, intervenendo oggi in Consiglio comunale a Bologna. “Il problema esiste, ma mettere un tetto significa discriminare gli alunni secondo criteri razzisti”, ha spiegato la Puglisi, ribadendo le proprie critiche alla proposta del ministro della Scuola Gelmini di fissare al 30% la quota massima in ogni classe di studenti non italiani. Puglisi ha sottolineato come “agli studenti stranieri e alle loro famiglie verrà negato il diritto di scegliere un istituto in base alla vicinanza a casa o al piano di offerta formativa”.
Il tetto alla presenza di alunni stranieri nelle classi, è un provvedimento “contraddittorio, inadeguato
e inappropriato“. Questo il commento dell’assessore provinciale all’Istruzione della Provincia di Bologna, Anna Pariani, che nel Consiglio di oggi a Palazzo Malvezzi fa anche chiarezza sui numeri che caratterizzano la situazione bolognese. Nell’anno scolastico in corso sono 5.559 gli alunni di cittadinanza straniera alle primarie (13,8%), 3.307 alle medie (13,9%) e 3.315 alle superiori (10,2%): in totale 12.381, pari al 12,7%. Un quadro che naturalmente varia a seconda della tipologia di scuola. Pariani ha infine ricordato che tutti i provvedimenti in materia di iscrizioni scolastiche “non sono di competenza del Governo e del Ministero, ma delle Regione e degli Enti locali”.
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