Confindustria ER vede un goccio di ripresa ma chiede investimenti pubblici

Bologna, 9 gen. – Non ripresa vera e propria, ma inversione di rotta sì. La prevedono dalle parti di Confindustria ER. Gli industriali emiliano romagnoli chiedono però l’intervento di Regione e Governo: “Il 2014 sia l’anno degli investimenti” dice il presidente Maurizio Marchesini.

Secondo le stime di via Barberia, l’anno appena iniziato potrebbe chiudersi con un pil regionale in crescita dell’1% (+0,7% la media stimata per l’intero paese). Un segnale positivo, non ancora una ripresa: anche perché, come sottolinea Marchesini, non ci saranno effettivi positivi sul fronte dell’occupazione. “L’occupazione aumenta quando si ha una crescita del 2-3%” aggiunge. Per questo, per incentivare la ripresa, secondo gli industriali emiliano romagnoli bisogna smetterla con l’austerity: ci vogliono investimenti pubblici.

L’esempio che Marchesini porta è quello del Terremoto in Emilia. “Per riprenderci dal terremoto economico di questi anni – dice Marchesini – è necessario che l’intero paese faccia come abbiamo fatto qui con il sisma: politica, industria e lavoratori insieme per risollevarsi nel più breve tempo possibile”.

In particolare Confindustria si rivolge all’assessore regionale Giancarlo Muzzarelli, da poco candidatosi alle primarie del centro sinistra per la carica di Sindaco di Modena. Prima di andarsene, “deve finire la legge sugli investimenti e sull’attrattività” dice Marchesini a cui fa eco anche il numero uno degli industriali modenesi, Pietro Ferrari, che vede di buon occhio la candidatura di Muzzarelli sotto la Ghirlandina.

Il direttore del contro studi di Confindustria nazionale, Luca Paolazzi, la crisi di questi ultimi anni è paragonabile, dal punto di vista economico, agli effetti di una guerra.