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Comuni al voto per la fusione. Castenaso tra favorevoli e contrari

Bologna, 5 ott. – beneficio dalla fusione” in quanto “aumentando la fascia demografica” aumenterebbero anche “le spese”. Anche se almeno nei primi dieci anni Selleri si dice “ragionevolmente sicuro che costi-benefici potrebbero bilanciarsi”, essendo garantito un contributo statale fino ad un massimo di 2 milioni e 200 mila euro l’anno, con importo però “variabile in base agli stanziamenti annuali”.

“Non voglio fondermi per avere soldi dallo stato”, replica secco il sindaco di Castenaso Stefano Sermenghi. Piuttosto perché, a monte, “i Comuni di 30mila abitanti sono migliori nei servizi, hanno più facoltà di spesa e risorse da spendere in un’ambiente più rispettoso della qualità della vita”. Un esempio su tutti è quello della Valsamoggia, dove la fusione dei 5 Municipi ha portato benefici in termini di potenziamento dei servizi, sgravi Irpef e opere pubbliche. Le proposte di investimento ci sono anche per Castenaso, dove l’amministrazione ha presentato “una serie di proposte che senza i soldi della fusione non si potrebbero fare”, dice il sindaco. Risorse aggiuntive, con le quali si potrebbero costruire “infrastrutture, fin da subito collegamenti di trasporto pubblico o una scuola di alta specializzazione in meccatronica“. “Solo proposte fatte sul giornalino del consiglio comunale”, respinge Selleri, che ne avrebbe “chiesto le coperture finanziarie” senza ottenere risposte. “Nei primi 10 anni il nuovo sindaco potrà inaugurare al massimo qualche pista ciclabile”, dice.

Intanto domenica si vota dalle 7.00 alle 23.00 e lo scrutinio comincerà subito dopo la chiusura delle urne. In quella sede gli elettori potranno anche scegliere anche il nome del loro nuovo Comune (in un caso, Castenaso Granarolo, Villanuova dell’Emilia, Villagrande, Terre Villanoviane e Castegranaro, nell’altro Baricella Malalbergo, Terre di Pianura, Pianura felsinea, Altedo, Valle dei Conti). Non è previsto un quorum, ma se in almeno uno dei due Comuni vincesse il ‘No’, la fusione si fermerebbe; mentre se vincesse il ‘Sì’, dal 1 gennaio fino alle elezioni di primavera arriverebbe un commissario nei nuovi Comuni, uno da oltre 16.000 abitanti con Baricella e Malalbergo e uno da circa 27.400 con Granarolo e Castenaso, che diventerebbe il settimo più grande della Città metropolitana.

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