Bologna, 20 ago. – Tra la persone in fila per l’ultimo saluto a Claudio Lolli non c’erano solo artisti, amici e compagni del movimento del ’77. C’erano anche molti ex studenti del Liceo Leonardo Da Vinci di Casalecchio di Reno. Tra questi Alessandro Mazzanti, giunto appositamente dalla Svizzera, dove ora vive, con una lettera che ha consegnato ai figli e alla moglie di Claudio. La pubblichiamo di seguito, integralmente, perché racconta benissimo una sfaccettatura di Claudio Lolli che solo pochi hanno potuto conoscere direttamente: quella dell’insegnante. O forse è più giusto dire, del “maestro”.
“A Marina, Tommaso e Federico
In memoria di Claudio Lolli
Mendrisio, 17 Agosto 2018
Ho avuto la fortuna di avere Claudio come professore per tutti gli anni del Liceo dal 1994 al 1999.
Una mente libera che permetteva a se stesso ed a chi interagiva con lui di potersi esprimere senza timore di essere giudicato da un punto di vista privilegiato.
Era sinceramente curioso ed interessato a quel che pensassimo della vita e di quelle che potevano essere le nostre aspettative.
Si soffermava spesso a chiacchierare con chi volesse di noi anche durante la ricreazione o per qualche minuto dopo il termine delle lezioni. Non aveva fretta di scappare.
Mi vien da pensare che nella sua pausa di notorietà avesse confluito una bella dose di energie nella divulgazione del suo pensiero non solo tramite i suoi scritti e la sua canzone, ma educandoci ad un pensiero critico e libero.
Durante le sue lezioni seminava, ed un giorno qualcuno avrebbe gioito di un grande raccolto da lui minuziosamente progettato.
Era sincero e preciso in quel che diceva, oltre che modesto (nel senso buono del termine).
Se la sua attenzione fosse ancora qui con noi, oggi coglierei l’occasione per dirgli che ai tempi del liceo probabilmente aveva ragione ad affibbiarmi al girone degli accidiosi.
Gli direi anche che grazie all’educazione alla libertà che ci ha impartito, sono riuscito a spostarmi di girone, avvicinandomi così di più a Lucifero per riunirmi ai miei affini sodomiti omosessuali.
La traccia libera nei temi (che qualche volta mi ha negato) era la mia valvola di sfogo emotiva, dove senza essere troppo diretto per la mia timidezza, esternavo con lui e provavo a sbrogliare quelli che erano i gomitoli arrotolati e annodati dei miei pensieri e sentimenti di giovane adolescente alle prese con un proprio orientamento sessuale contrario a quanto dettato dalla norma legislativa e dal credo religioso.
Quello che rimpiango oggi è non essere stato in grado di ringraziarlo per avermi insegnato a vivere liberamente, soprattutto nel rispetto del prossimo, di me stesso e dei miei sentimenti.
Marina, Tommaso e Federico.
Con affetto ed amicizia
Alessandro Mazzanti
Studente di Claudio a Casalecchio di Reno
Liceo Scientifico Leonardo da Vinci
Sezione B
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