Bologna, 22 sett. – Domenica 9 ottobre si svolgeranno le elezioni di secondo livello per scegliere il nuovo consiglio metropolitano, il parlamentino che ha preso il posto della vecchia Provincia. Alle urne si recheranno 833 sindaci e consiglieri dell’area metropolitana di Bologna. Quattro le liste presentate: la destra di Uniti per l’alternativa, il cartello “Rete civica” legato anche al bolognese Manes Bernardini, il Movimento 5 Stelle (che candida il capogruppo Massimo Bugani) e il Pd.
Mancano del tutto i rappresentanti della sinistra alternativa ai democratici, e cioè Sinistra Italiana e Coalizione civica. Per i prossimi 5 anni dunque la sinistra a sinistra del Pd non avrà parola sulle questioni che riguarderanno la provincia. Troppo difficile raccogliere abbastanza firme, considerando anche che la vecchia Sel, in transizione verso Sinistra Italiana, sul territorio è spaccata. Molti consiglieri comunali del partito di Vendola hanno infatti scelto di mantenere l’alleanza di governo col Pd di Renzi e non hanno aderito al nuovo percorso politico guidato da Fratoianni e compagni.
Per presentare una lista servivano almeno 9 candidati e 42 firme a sostegno, per un totale quindi di 51 consiglieri o sindaci. Evidentemente troppo per la sinistra bolognese, che pure aveva più che accarezzato l’idea di presentare una propria lista. Fuori per lo stesso motivo la Lega Nord.
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