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“Chiusura anticipata anche per i locali di piazza Verdi”

Bologna, 2 apr. – La giunta Merola non fa passi indietro sull’ordinanza in via Petroni, anzi. Ai microfoni di E’Tv l’assessore al commercio Nadia Monti spiega che l’intenzione di estendere la chiusura anticipata dei locali anche a piazza Verdi è sul tavolo di confronto sulla zona universitaria.

Due settimane fa il Comune aveva annunciato l’intenzione di intervenire per stoppare la vendita di alcolici nei negozi di alimentari e in tutti gli esercizi che non siano bar, ristoranti, pub o disco, in varie zone della città, sia in centro che in periferia a Bologna. Non solo dunque nell’area nevralgica di via Petroni e nella cittadella universitaria, ma dovunque si appuri l’esistenza di problemi di degrado. L’ipotesi fu comunicata al primo tavolo di negoziazione sulla zona universitaria e oggi Monti è tornata su quei contenuti dicendo che per intervenire su quella porzione di città “si è capito che il fenomeno va guardato nel suo complesso”, dunque anche “nelle aree circostanti”.

L’estensione dell’ordinanza andrebbe di pari passo con un allargamento degli orari e deroghe speciali per i locali impegnati nella gestione della zona, nelle campagna informative su alcol e raccolta differenziata ed altre attività considerate “virtuose”. Ce ne parla il gestore de Le Scuderie e della Gazzetta Renato Lideo, secondo cui il problema orari è superato, il problema riguarda chi vende “birra in bottiglia a basso costo”.

Confesercenti benedisse l’avvio del tavolo di negoziazione sulla zona universitaria di Bologna ma chiese anche il ritiro dell’ordinanza che limita gli orari di apertura dei pubblici esercizi in via Petroni.

Nessuna ordinanza in vista invece per il Pratello e un piccolo gruppo di quindici residentidecide di rivolgersi al Tar. Lunedì mattina è stato notificato al sindaco Virginio Merola il ricorso contro la sua “inerzia” nell’emanare “provvedimenti a tutela della salute dei residenti di via del Pratello”.

Nel ricorso, presentato dal legale Antonello Tomanelli (che assiste anche i residenti di via Petroni) si chiede che Merola, “che ha l’obbligo di contrastare l’inquinamento acustico, emani un’ordinanza analoga a quella vigente in via Petroni”.

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